BRUXELLES – Il presidente del Consiglio europeo, António Costa, ha sottolineato oggi il “fermo impegno” dell’Unione europea (UE) per la transizione climatica, congratulandosi per l’accordo raggiunto dai governi nazionali di ridurre fino al 90% le emissioni inquinanti entro il 2040.
“L’UE rimane fermamente impegnata in una transizione climatica giusta, equilibrata e socialmente responsabile — una transizione che sia pragmatica, economicamente efficiente e che generi opportunità economiche”, ha scritto Costa, in un messaggio diffuso sui social media.
L’ex primo ministro ha anche congratulato la presidenza semestrale danese del Consiglio dell’UE per “aver assicurato accordi chiave che spingono l’UE verso la neutralità climatica entro il 2050”.
Gli Stati membri dell’UE hanno approvato oggi una riduzione vincolante del 90% delle emissioni entro il 2040, insieme a un impegno di riduzione tra il 66,25% e il 72,5% entro il 2035.
Costa, che rappresenta l’UE, insieme alla responsabile della diplomazia europea, Kaja Kallas, al vertice dell’ONU sul clima COP 30, ha aggiunto che l’accordo riafferma la “leadership globale dell’UE nella lotta contro i cambiamenti climatici”.
Il Consiglio dell’UE ha raggiunto oggi un accordo politico per ridurre le emissioni di CO2 del 90% entro il 2040, rispetto al 1990, sebbene diluendo gli obiettivi con misure che concedono maggiore flessibilità agli Stati membri.
In una riunione straordinaria a Bruxelles dei ministri dell’Ambiente dell’UE, durata quasi 20 ore, il Portogallo ha votato a favore in una votazione che era a maggioranza qualificata, secondo fonti europee.
È in gioco una modifica alla legge europea sul clima che prevede la riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra (rispetto ai livelli del 1990) come tappa intermedia verso la neutralità climatica nel 2050.
Può anche essere utilizzato un contributo del 5% per crediti di carbonio internazionali, consentendo ai paesi di investire in progetti sostenibili all’estero e che questo venga conteggiato per il loro obiettivo nazionale.
Riguardo a questa questione, il Portogallo ha chiesto nei negoziati maggiore apertura per includere crediti di progetti nei Paesi Africani di Lingua Ufficiale Portoghese, come a Capo Verde. (05/11/25)
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This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by Lusa.
