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Bruxelles (ANSA) – Via libera dei Paesi Ue all’introduzione dei dazi aggiuntivi definitivi fino al 36,3% sulle auto elettriche cinesi in risposta ai maxi sussidi sleali elargiti da Pechino. A quanto si apprende da fonti diplomatiche, oltre a Italia e Francia, a votare a favore della proposta sono stati Bulgaria, Danimarca, Estonia, Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Lituania e Polonia. Tra le fila dei contrari insieme a Berlino, anche Ungheria, Malta, Slovacchia e Slovenia.

Folto il gruppo degli astenuti, con Belgio, Grecia, Repubblica ceca, Spagna, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Austria, Portogallo, Romania, Svezia, Finlandia. I dazi definitivi sulle auto elettriche cinesi sostenuti oggi dai governi sono: per Byd al 17% (invariato rispetto alla proposta sui dazi provvisori); Geely al 18,8% (cifra rivista al ribasso rispetto al 19,3%); Saic al 35,3% (in calo rispetto al 36,6%). Quanto a Tesla, sottoposta a una valutazione individuale, il dazio è 7,8% in calo rispetto al 9%.

Altri produttori che hanno collaborato all’indagine saranno soggetti a un dazio del 20,7% (in calo dal 21,3%), mentre sarà del 35,3% per le società che non hanno collaborato, in calo dal 36,6%. Nel complesso, sommandosi ai dazi al 10% già esistenti, le tariffe arriveranno quindi al 45%. Il via libera dei Paesi Ue “rappresenta un ulteriore passo avanti verso la conclusione dell’indagine antisovvenzioni della Commissione” sui sussidi di Pechino, scrive in una nota l’esecutivo europeo.

Bruxelles ha assicurato di “continuare a lavorare sodo” con Pechino “per esplorare una soluzione alternativa che dovrebbe essere pienamente compatibile con l’Omc, adeguata ad affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli accertate dall’indagine della Commissione, monitorabile e applicabile”. Il regolamento con le conclusioni definitive dell’indagine dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 30 ottobre. 

Pechino si oppone con forza ai dazi approvati dall’Unione. I  negoziati con la Ue sulle tariffe ai veicoli elettrici cinesi proseguono “a livello di team tecnici”, ha affermato il ministero del commercio di Pechino secondo cui un incontro è previsto per il 7 ottobre. “Noi siamo contrari ad ogni ipotesi di ‘guerra commerciale’ e lavoreremo insieme per evitarla” ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “Occorre preservare la partnership industriale e commerciale con la Cina con cui vogliamo continuare a lavorare in una logica win-win basata sul principio della reciprocità anche ai fini della stabilità economica globale” ha aggiunto (4 ottobre).

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