Bruxelles (ANSA) – A una manciata di giorni dal voto, i trattori tornano a marciare su Bruxelles contando per la prima volta sul sostegno aperto della galassia sovranista del continente. Una maxi-manifestazione capeggiata dalla riottosa Farmers Defence Force olandese davanti alla quale le anime moderate del comparto si sfilano. Ma che, chiamando a raccolta le sigle più radicali, ambisce a spingere gli elettori a “ripristinare la democrazia” punendo, nel segreto delle urne, il Green Deal e le politiche agroalimentari comunitarie.
E, accanto alle voci di agricoltori e allevatori, la protesta avrà il volto politico degli ultranazionalisti fiamminghi del Vlaams Belang, del Forum per la democrazia del rampante populista olandese Thierry Baudet, dei polacchi di PiS e Konfederacja, e degli spagnoli di Plataforma 6F vicini a Vox. L’appuntamento è all’alba del 4 giugno sull’altopiano dell’Heysel, a pochi passi dalla residenza reale belga e dall’iconico Atomium in acciaio, simbolo dell’Expo di fine anni ’50.
Le misure di tutela, messe in campo a tempo record dall’Ue scossa dalle proteste, sono state licenziate in via definitiva a maggio, con il via libera quasi unanime – ad eccezione dell’astenuta Germania – a una riforma mirata della Pac che prevede meno burocrazia e meno controlli a carico del comparto, nonché deroghe agli obblighi ‘verdi’ per accedere ai fondi Ue. Il prossimo tassello sarà una proposta legislativa per assicurare agli agricoltori un giusto margine sui prezzi di vendita dei prodotti, mettendo a bada le pressioni delle grandi catene (3 giugno).
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