ATENE – La risposta a quando l’Ucraina diventerà membro della NATO dipende dallo sviluppo del campo di battaglia e dalla possibilità di raggiungere una pace sostenibile e giusta, ha dichiarato il presidente bulgaro Rumen Radev in un incontro organizzato dalla rivista “The Economist” ad Atene. Ha espresso fiducia che le decisioni del Vertice della NATO siano un ponte verso la futura adesione dell’Ucraina.
Tutti gli alleati sono impegnati nel loro sostegno a Kiev. L’Ucraina è uno stato sovrano e ha la libertà di decidere, ha sottolineato Radev.
Secondo lui, la NATO non dovrebbe intervenire nel conflitto militare, soprattutto con truppe di terra sul campo di battaglia.
Uno scontro diretto tra la NATO e la Russia potrebbe trasformarsi in una guerra mondiale con armi nucleari e conseguenze devastanti. Uno scenario del genere non sarebbe vantaggioso per l’Europa e per l’Ucraina, ha dichiarato il presidente Radev.
Il capo dello stato ha sottolineato che la soluzione del conflitto in Ucraina dovrebbe essere cercata attraverso la diplomazia e il dialogo.
Questa guerra si è già trasformata in una guerra di logoramento, uno scontro economico globale, generando enormi sofferenze umane e danni materiali, ha aggiunto il presidente bulgaro ricordando che fin dal primo giorno dell’aggressione militare russa, la Bulgaria ha fatto parte degli sforzi congiunti dell’UE per un pieno sostegno all’Ucraina e alla sua candidatura per l’adesione all’UE.
Sullo sfondo di questo panorama globale, l’obiettivo fondamentale dell’UE dovrebbe essere garantire stabilità, sicurezza e prosperità a tutti i suoi cittadini, così come ai suoi vicini, ha aggiunto Radev. (02.07.2024)