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Bruxelles – L’Unione Europea considera la chiusura di ieri di nove filiali della “Posta Serbia” nel nord del Kosovo da parte delle autorità kosovare come un passo unilaterale e non coordinato, poiché l’accordo tra Belgrado e Pristina sulle telecomunicazioni del 2013 prevede che la questione dei servizi postali sia risolta “in una fase successiva” dei colloqui, ha dichiarato oggi il portavoce della Commissione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Peter Stano.

– Ciò significa che è previsto un dialogo per risolvere questa questione. Purtroppo, quello che hanno fatto ieri le autorità kosovare è assolutamente non coordinato e rappresenta un passo unilaterale che ha molte conseguenze negative per le persone nel nord del Kosovo, ha aggiunto Stano in risposta alla domanda di un giornalista sul perché l’UE ieri abbia valutato quest’azione come unilaterale e non coordinata. 

Secondo Stano, l’azione di ieri delle autorità kosovare è diretta contro il dialogo tra Belgrado e Pristina e rappresenta una violazione degli impegni concordati. – Dal passato sappiamo quali sono i risultati delle azioni unilaterali e non coordinate e le loro conseguenze negative sulla popolazione, ha aggiunto il portavoce della CE.

Alla domanda su quali conseguenze potrebbe affrontare Pristina a causa dell’azione di ieri, Stano ha risposto che l’UE ha chiaramente indicato nella dichiarazione di ieri cosa si aspetta dall’amministrazione del Primo Ministro kosovaro Albin Kurti. – Le misure prese contro il Kosovo l’anno scorso sono il riflesso di passi che portano all’escalation. Ora vediamo ulteriori passi unilaterali, ulteriori azioni non coordinate, che portano a un’ulteriore escalation. Credo che questo debba essere molto chiaramente compreso da coloro che prendono queste decisioni a Pristina, ha aggiunto Stano.

Valutando che l’azione di ieri rappresenta una violazione degli accordi raggiunti nel quadro del Dialogo Belgrado-Pristina, l’UE nella reazione di ieri ha sottolineato che le azioni unilaterali e non coordinate non possono offrire soluzioni a questa o a qualsiasi altra questione che fa parte del processo di normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia.  

– La chiusura dei servizi esistenti dei serbi kosovari, senza un nuovo accordo preventivamente concordato, influirà ulteriormente negativamente sulla vita quotidiana e sulle condizioni di vita di questa comunità. L’UE è pronta a includere questa questione nell’agenda del prossimo incontro del dialogo. L’UE si aspetta che le parti propongano idee costruttive che possano servire come base per le soluzioni, ha valutato l’Unione nella reazione, invitando nel contempo il governo kosovaro a rivedere la sua decisione e a trovare una soluzione a questa questione tramite negoziati nell’ambito del dialogo mediato dall’UE. (6 agosto)