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Bratislava – Il Ministero dell’Ambiente (MŽP) della Repubblica Slovacca non mina l’utilizzo di alcuna risorsa finanziaria dal piano di recupero. Ci sono ritardi in tutte le pietre miliari che la Slovacchia ha presentato alla Commissione Europea. Lo ha detto il capo del ministero dell’ambiente Tomáš Taraba (candidato della SNS) dopo la pubblicazione di un documento dall’ufficio del governo, che afferma che la Slovacchia potrebbe perdere due miliardi del piano di recupero sui sei previsti, come informa TASR.

Molte aree del piano di recupero nazionale, inserite dal governo precedente, sono secondo Taraba “assurdità irrealizzabili di cui la Slovacchia non ha bisogno”.

“Nonostante ciò, comunichiamo quotidianamente con la Commissione Europea,” ha sottolineato Taraba.

Secondo lui, problematica è l’acquisizione di terreni privati nei parchi nazionali. Come è stata impostata, afferma Taraba, è irrealizzabile. “Avevano stimato un prezzo di acquisto che nella realtà è quattro volte più alto,” ha dichiarato il ministro.

La seconda questione è la decarbonizzazione, per la quale è stato fissato un risparmio di 1,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica. L’industria slovacca, rispetto a quella polacca, ad esempio, è più pulita, le fabbriche slovacche hanno costi maggiori per la decarbonizzazione, sostiene Taraba. “Cercheremo un accordo e una soluzione con la CE in queste due aree. Tutte le altre cose procedono secondo il piano,” ha precisato il capo del ministero.

L’Autorità Nazionale di Coordinamento e Implementazione considera rischiosi, nell’ambito della quinta richiesta di pagamento, tre pietre miliari, il cui mancato adempimento potrebbe comportare una perdita. Nell’ambito del MZP si tratta della misura Adattamento delle regioni ai cambiamenti climatici con un accento sulla protezione della natura e lo sviluppo della biodiversità e della misura Riforma della pianificazione del territorio.

Il Ministero dell’Ambiente è in ritardo su otto pietre miliari del piano di recupero e alla Slovacchia rischia di perdere due miliardi di euro sui sei previsti. Il documento che lo afferma è stato ottenuto dal portale informativo Euractiv a seguito di una richiesta di informazioni.

Gli analisti governativi in questo documento calcolano cosa minaccia la Slovacchia se non riesce a rispettare il piano di recupero. Suddividono le pietre miliari problematiche in quelle con grandi ritardi e quelle con piccoli ritardi. Le sanzioni, per cui il piano di recupero sarebbe ridotto, sono stimate per le prime a 967 milioni di euro e per le seconde a 1,15 miliardi di euro. A questa multa per il mancato adempimento del piano di recupero bisogna aggiungere anche i soldi del piano stesso che potevamo utilizzare per questi obiettivi, circa 500 milioni di euro.

Il ministro Taraba definisce il documento dell’ufficio del governo, che afferma che la Slovacchia potrebbe perdere due miliardi del piano di recupero sui sei previsti, come uno strumento di lotta politica e sostiene che la Slovacchia non perderà neanche un centesimo dal piano di recupero. (28 agosto)