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Bruxelles – Uno su due musulmani nell’Unione Europea affronta il razzismo e la discriminazione nella vita quotidiana, un forte aumento dal 2016. Questo è quanto emerge giovedì da un nuovo rapporto dell’Agenzia Europea per i diritti fondamentali (FRA). Il Belgio è uno dei paesi in cui i musulmani soffrono di più la discriminazione nel mercato immobiliare.
Dallo studio emerge che quasi uno su due musulmani (47 percento) affronta la discriminazione razziale. Alla pubblicazione dell’ultimo sondaggio nel 2016 era ancora il 39 percento. Le percentuali più alte vengono segnalate in Austria (71 percento), Germania (68 percento) e Finlandia (63 percento). Alla ricerca di lavoro (39 percento) e sul posto di lavoro (35 percento) i musulmani sono più spesso discriminati (rispetto al 31 percento e al 23 percento nel 2016).
Un terzo (35 percento) degli intervistati non è riuscito a comprare o affittare una casa a causa della discriminazione, un aumento rispetto al 22 percento del 2016. Il Belgio (43 percento) è uno dei paesi in cui la discriminazione razziale dei musulmani nel mercato immobiliare è più alta, insieme alla Germania (54 percento), all’Austria (50 percento) e alla Finlandia (43 percento).
“Siamo testimoni di un preoccupante aumento del razzismo e della discriminazione contro i musulmani in Europa”, afferma il direttore dell’Agenzia Europea per i diritti fondamentali, la finlandese Sirpa Rautio. “Questo è alimentato dai conflitti in Medio Oriente e aggravato dalla retorica antimusulmana disumanizzante che vediamo ovunque nel continente.”
24/10/2024
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