In tutta l’UE / Bruxelles – Da quando alla fine del 2023 è stato riconosciuto a stato candidato all’adesione all’UE, la Georgia ha compiuto significativi passi indietro. Questa è la valutazione della Commissione europea nel suo rapporto di ampliamento pubblicato mercoledì a Bruxelles. Il governo di Tbilisi è stato invitato, tra l’altro, a ritirare due leggi controverse. In vista della Moldavia e dell’Ucraina, la Commissione spera di poter iniziare i negoziati di adesione nel 2025.
“L’UE è sempre determinata ad approfondire ulteriormente la partnership con la Georgia, come corrisponde al desiderio della grande maggioranza della popolazione georgiana”, si legge nel rapporto. “Se la Georgia non cambia l’approccio attuale, che mette a rischio il suo percorso verso l’UE, e non mostra sforzi concreti per risolvere questioni aperte e attuare riforme importanti, la Commissione non sarà in grado di raccomandare l’avvio dei negoziati con la Georgia.”
Per quanto riguarda la Serbia, la Commissione ribadisce la sua posizione secondo cui il paese soddisfa le condizioni per aprire il terzo capitolo negoziale. Tuttavia, questo passo non è stato ancora fatto dagli Stati membri dell’UE, che devono decidere all’unanimità su questa questione. Nonostante i progressi, l’autorità di Bruxelles critica il fatto che la Serbia continui a discostarsi dalla posizione dell’UE, soprattutto in relazione alla Russia. La Commissione europea esprime lodi ampie alla Bosnia-Erzegovina, anche se mancano ancora alcuni passi prima che possa essere deciso un quadro negoziale (una condizione preliminare per i negoziati; nota).
“L’Europa non è completa senza i Balcani occidentali e rischiamo che altre influenze come quelle dalla Russia o dalla Cina si rafforzino e retrocedano la democrazia e i nostri valori europei nel vicinato immediato”, ha affermato il capo delegazione del ÖVP al Parlamento europeo, Reinhold Lopatka, sull’attuale pacchetto di ampliamento pubblicato oggi.
“L’ampliamento è in linea con gli obiettivi dell’UE di promuovere democrazia, stabilità e prosperità in Europa, a beneficio sia dell’UE che dei paesi candidati”, ha dichiarato il capo delegazione del SPÖ Andreas Schieder in un comunicato stampa. “La prospettiva di un’adesione all’UE e il rispetto dei criteri associati incoraggiano i paesi candidati a portare avanti alcune riforme necessarie per promuovere lo stato di diritto e i diritti umani.” (30.10.2024)