Bruxelles – L’aspirante commissario austriaco Magnus Brunner (ÖVP) è stato confermato martedì sera dalla commissione competente al Parlamento Europeo. Una maggioranza di due terzi ha votato a favore di Brunner, come ha appreso l’agenzia di stampa APA da ambienti parlamentari. Secondo quanto si apprende, i gruppi PPE, S&D, Renew e ECR hanno dato il via libera all’attuale ministro delle finanze della repubblica alpina. I Verdi si sarebbero astenuti, mentre i gruppi di destra ID e “Patrioti per l’Europa” e il gruppo della Sinistra avrebbero votato contro l’austriaco.
L’approvazione per Brunner è stata confermata poco prima di mezzanotte anche dal Partito Popolare Europeo (PPE) su X. Il voto tra i rappresentanti dei gruppi era stato preceduto da un’audizione di oltre tre ore nella commissione per “libertà civili, giustizia e affari interni” a Bruxelles. In questa sede, i parlamentari dell’UE volevano verificare se Brunner fosse idoneo per la carica di commissario UE per la migrazione e gli affari interni.
Il verdetto dei deputati europei austriaci dopo l’audizione è stato molto variegato. “Magnus Brunner non è solo completamente incompetente per l’incarico di commissario UE per la migrazione e gli affari interni, come è noto a chiunque conosca la sua carriera politica”, ha criticato la deputata FPÖ Petra Steger in una dichiarazione. “Inoltre, è anche completamente non disposto a migliorare qualcosa in questi ambiti.”
“Magnus Brunner è l’uomo giusto al momento giusto per il tema della migrazione e della sicurezza interna. Questo è un compito chiave per i prossimi cinque anni, affinché sia gestito a livello europeo”, ha invece commentato il capo delegazione dell’ÖVP al Parlamento Europeo Reinhold Lopatka all’agenzia APA. “Una chiara ammissione di Brunner è che il Parlamento Europeo deve essere coinvolto negli accordi con paesi terzi”, ha dichiarato il deputato socialdemocratico SPÖ Hannes Heide in una dichiarazione scritta la conferma del suo gruppo S&D. “La sua strategia era chiara, ovvero non scivolare su un terreno molto scivoloso.”
“Magnus Brunner sottolinea più volte che i diritti umani e i diritti fondamentali non sono negoziabili, ma si contraddice sostenendo rimpatri più rapidi nonché centri di rimpatrio e una cooperazione più intensa con i paesi terzi”, ha criticato invece il capo delegazione dei Verdi austriaci, Thomas Waitz, nei confronti di Brunner. Dal punto di vista del deputato liberale Helmut Brandstätter, Brunner si è impegnato nell’audizione – ma deve ancora “familiarizzarsi con il suo dossier”, si legge in una dichiarazione. “Troppo spesso ha riferito che dovevano decidere gli stati nazionali. (…) È incoraggiante il suo impegno a rafforzare Europol e a combattere il crimine organizzato.” (06.11.2024)