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This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by Europa Press.

Bruxelles – La Commissione europea ha incoraggiato la Spagna a eseguire già gli investimenti necessari per i lavori di ricostruzione dopo la DANA –che ha lasciato più di 200 morti nell’est e sud del paese– poiché, se le misure risultano ammissibili, potranno ottenere finanziamenti europei con carattere retroattivo.

Fonti del governo spagnolo hanno assicurato all’Europa Press che si stanno esplorando tutte le vie per facilitare le risorse necessarie per affrontare la tragedia, tra le quali è inclusa la possibilità di chiedere a Bruxelles una riforma del piano di recupero e resilienza, il che permetterà di reindirizzare parte del fondo anticrisi alla ricostruzione delle zone colpite.

La normativa prevede che le capitali presentino riforme del piano su una giustificazione basata su circostanze impreviste, una clausola a cui si sono già affidati in precedenza i governi di Croazia, Slovenia o Grecia, anche per affrontare i danni causati da disastri naturali.

Tuttavia, dalla Commissione avvertono che una modifica del piano può richiedere molto tempo, poiché dopo la presentazione formale della richiesta del governo si attiva un periodo di tre mesi: due per la valutazione da parte dell’Esecutivo comunitario e uno in più perché la riforma ottenga il via libera dei Ventisette.

“È importante sottolineare che il piano di recupero e resilienza è solo una delle fonti di finanziamento che le autorità spagnole possono scegliere di utilizzare”, ha indicato a Europa Press la portavoce economica della Commissione, Veerle Nuyts, che ha ricordato che, come è successo in altri Stati membri, “ci vuole un certo tempo per stimare i danni e proporre misure di ricostruzione”.

Inoltre, ha confermato che, fino ad oggi, “le autorità spagnole non hanno richiesto formalmente di modificare il loro piano di recupero e resilienza”, anche se mantengono il contatto con la Commissione per studiare “tutto il possibile supporto”.

“Una possibile modifica del piano di recupero richiederebbe del tempo, ma le misure finanziabili potrebbero essere finanziate con carattere retroattivo”, ha insistito la portavoce, che ha incoraggiato a eseguire quanto prima gli investimenti necessari poiché, se risulteranno ammissibili, la Commissione potrà rimborsarli. (8 novembre)