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Bruxelles – La Commissione Europea ha approvato la nuova tassa sui rifiuti che dovranno applicare tutti i comuni della Spagna a partire dall’aprile 2025 come una delle misure fattibili per ridurre i rifiuti previsto dalla direttiva europea sui rifiuti.

Lo ha indicato il vicepresidente responsabile del Patto Verde Europeo, Maros Sefcovic, in risposta a una domanda parlamentare della delegazione del PP spagnolo al Parlamento Europeo e nella quale chiarisce che la Commissione offre una serie di azioni tra le quali i governi dell’UE possono scegliere quella che si adatta meglio alle loro esigenze.

“L’allegato della direttiva contiene un elenco non esaustivo di esempi di strumenti economici e altre misure per incentivare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti che gli Stati membri possono utilizzare discrezionalmente per coprire i costi della gestione dei rifiuti”, afferma Sefcovic.

Il commissario slovacco ha ricordato anche che, in base al principio ‘chi inquina paga’, la nuova normativa “stabilisce che i costi relativi alla gestione dei rifiuti, inclusi i costi relativi alle infrastrutture necessarie e al loro funzionamento, devono essere a carico del produttore iniziale di rifiuti, del detentore attuale o del precedente detentore di rifiuti”.

Secondo la norma, gli Stati membri devono puntare a raggiungere un obiettivo indicativo di riduzione dei rifiuti alimentari a livello dell’UE del 30% nel 2025 e del 50% nel 2030.

Per tale scopo, la direttiva richiede che le capitali adottino misure per prevenire la generazione di rifiuti e, pur non obbligando all’uso di alcuno strumento concreto, include tra i suoi esempi azioni come tasse e restrizioni applicabili alle operazioni di deposito in discarica e incenerimento dei rifiuti, sistemi di pagamento per generazione di rifiuti che impongano tasse in base alla quantità reale di rifiuti generati, tra gli altri.

“Queste misure possono inoltre variare in funzione degli attori ai quali vengono imposte, come, per esempio, le imprese, i produttori o le famiglie”, ha aggiunto Sefcovic nella sua risposta ai ‘popolari’, i quali sottolineano che “non era necessario gravare i cittadini” attraverso un’imposta che definiscono un “super tassa”, per recepire correttamente la direttiva.

Questa tassa è stata duramente criticata dai comuni governati dal PP, che lamentano sia stata imposta “senza dialogo” e senza rispettare la loro autonomia e vedono nella risposta di Bruxelles una prova che il Governo avrebbe potuto optare per altre misure diverse dalla tassa.

Da parte sua, la Federazione Spagnola dei Municipi e delle Province (FEMP) ha richiesto al Governo di riformare la legge con cui è stata creata la tassa sui rifiuti, che ritengono “complicata da capire e da applicare”. (3 dicembre)

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