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Riduzione delle entrate fiscali perse dall’IVA di 3,8 punti, che rappresenta la quarta migliore performance tra i 27 Stati membri dell’Unione Europea, è stata ottenuta dalla Grecia tra il 2021 e il 2022, come primo segnale che le misure contro l’evasione fiscale stanno producendo risultati.

Secondo l’ultimo rapporto annuale della Commissione Europea, pubblicato oggi, il cosiddetto “gap IVA” è stato ridotto di 250 milioni di euro, con il risultato che nel 2022 si è ridotto a 2,96 miliardi di euro.

Anche se il nostro paese continua a restare al di sotto della media UE, posizionandosi nel 2022 al 23° posto, ha migliorato drasticamente il suo tasso di conformità dal 2019. Allora, le entrate perse dalle imposte indirette equivalevano al 24% del PIL, mentre nel 2022 si stima che la percentuale fosse diminuita di oltre 10 punti, al 13,7%. Questo nonostante il fatto che la pandemia abbia causato una profonda recessione temporanea nell’economia greca, e quindi in quel periodo non abbiamo visto il grande aumento del PIL che si osserva oggi.

La performance della Grecia è prevista migliorare ulteriormente nei prossimi rapporti regolari, per gli anni 2023 e 2024, grazie in parte alla rapida crescita dell’economia dopo la crisi sanitaria e in parte grazie al complesso di misure contro l’evasione fiscale messe in atto, specialmente negli ultimi due anni.

Esempi indicativi sono il collegamento delle casse elettroniche con l’AADE e i dispositivi POS, il sistema myDATA, sulla base del quale vengono precompilate anche le dichiarazioni IVA, così come l’uso del reddito presunto per determinare la tassa dei liberi professionisti.

Il rapporto della Commissione indica anche il passaggio di molti prodotti e servizi dall’aliquota normale dell’IVA, che è il 24%, all’aliquota ridotta del 13%, soprattutto per proteggere i consumatori dagli aumenti di prezzo dopo lo scoppio della crisi inflazionistica globale nel 2022.

Come sottolineano Bruxelles, tra il 2018 e il 2022 l’indice dell’IVA che avrebbe potuto essere raccolto in Grecia se non ci fossero state aliquote ridotte o esenzioni fiscali è aumentato dal 21,5% al 28,4%, mentre solo tra il 2021 e il 2022 l’incremento ha raggiunto i due punti. (18/12/2024)

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