Bruxelles – L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera, Josep Borrell, ha allertato questo martedì dell’aumento delle tensioni nel Medio Oriente e ha avvertito che bisogna evitare una guerra di “proporzioni sconosciute” nella zona.
Di fronte all’ascesa delle tensioni in Libano e alla minaccia dell’Iran di rispondere all’attacco nel proprio territorio in cui è morto il leader politico del Movimento di Resistenza Islamica palestinese (Hamas), Ismail Haniye, il capo della diplomazia europea ha assicurato che le tensioni nella regione portano la situazione “sull’orlo di una guerra di proporzioni sconosciute”.
“Tutti dobbiamo evitare un’altra catastrofe. La strada da seguire è ampiamente concordata: cessate il fuoco a Gaza, subito”, ha affermato Borrell sottolineando la necessità di cessare l’offensiva israeliana lanciata dopo gli attentati senza precedenti di Hamas del 7 ottobre scorso.
In questo senso, l’Alto Rappresentante ha indicato che dovranno rispondere gli attori che pongono ostacoli agli sforzi per allentare le tensioni nella regione.
Negli ultimi tempi, le autorità iraniane hanno sostenuto che Israele deve ricevere una “dura risposta” per chiarire che le sue azioni nella regione avranno un “alto costo”, in riferimento alla morte di Haniye la settimana scorsa a Teheran.
Sullo stesso piano, il ministro spagnolo degli Affari Esteri, Cooperazione e Unione Europea, José Manuel Albares, ha espresso ieri davanti al suo omologo giordano, Ayman al Safadi, il “rischio di escalation” nel Medio Oriente e la “necessità” di compiere “ogni sforzo possibile” per impedire l’estensione regionale della violenza e un accordo per il cessate il fuoco.
Così ha spiegato il ministro spagnolo in un messaggio sul social network X, dove ha allertato della necessità di compiere “ogni sforzo possibile” per impedire l’estensione regionale della violenza. “È necessario un accordo di cessate il fuoco che fermi questa spirale ed eviti altre morti”, ha sottolineato.
Al Safadi ha mantenuto anche conversazioni telefoniche con il ministro degli Affari Esteri norvegese, Espen Barth Eide; con il ministro degli Affari Esteri libanese, Abdula Bu Habib, e con il ministro degli Affari Esteri britannico, David Lammy, secondo quanto pubblicato dal Ministero diretto da Al Safadi in un comunicato. (5 e 6 agosto)