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Bruxelles (ANSA) – Gli Stati membri dell’Ue hanno raggiunto un’intesa sul regolamento della gestione delle crisi, ultimo tassello del Patto Ue sulla migrazione. L’accordo definisce la posizione negoziale del Consiglio in vista delle trattative che si apriranno con il Parlamento europeo. Contro l’intesa si sono espresse Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. Nel compromesso della presidenza concordato, il passaggio sulle Ong, al centro dei negoziati tra Roma e Berlino, pur restando, è stato declassato nella sezione dei ‘considerando’ mentre prima figurava come un emendamento al testo.

Il punto riguarda l’esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l’emergenza flussi. E’ questa la modifica che ha permesso di sbloccare lo stallo. “Abbiamo visto le dichiarazioni dei vertici dei Paesi del Med 9, abbiamo visto la Francia, con la Germania si era aperta una discussione sul patto di migrazione e asilo perché chiedeva di aggiungere un emendamento che secondo me faceva dei passi indietro sul tema anche delle Ong” ha detto la premier Giorgia Meloni in un’intervista a Sky TG24.

“L’emendamento è stato ritirato ed è passata la posizione italiana. Si tratta di implementare velocemente gli strumenti effettivi, è poi nella velocità di realizzazione che l’Europa deve essere più brava”, ha aggiunto. “Accolgo con favore l’intesa politica raggiunta dagli Stati membri sul regolamento sulle crisi. E’ un vera svolta, che permette di avanzare nei negoziati con il Parlamento Ue e il Consiglio” ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Uniti – ha aggiunto – possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione prima della fine della legislatura” (4 ottobre).

Ue avvia un’indagine sui sussidi nell’import di batterie per i veicoli elettrici dalla Cina

Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea ha lanciato un’indagine relativa all’esistenza di “sussidi illegali” nell’importazione di batterie per i veicoli elettrici dalla Cina. L’obiettivo è chiarire innanzitutto se le catene del valore dei veicoli in Cina beneficiano di sovvenzioni illegali e se tali sovvenzioni causano o minacciano di causare un danno economico ai produttori europei di tali beni. Se entrambi si rivelassero veri, l’indagine esaminerà le probabili conseguenze e l’impatto delle misure su importatori, utenti e consumatori di veicoli elettrici a batteria nell’Ue.

Sulla base dei risultati dell’indagine, la Commissione stabilirà se sia nell’interesse dell’Ue porre rimedio agli effetti delle pratiche commerciali sleali accertate imponendo dazi antisovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina. L’indagine era stata anticipata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione Europea e seguirà le procedure legali in linea con le norme dell’Ue e dell’Organizzazione mondiale del commercio.

“Il settore dei veicoli elettrici racchiude un enorme potenziale per la futura competitività dell’Europa e per la leadership industriale verde – afferma von der Leyen -. I produttori automobilistici dell’Ue e i settori correlati stanno già investendo e innovando per sviluppare appieno questo potenziale. Ovunque troveremo prove che i loro sforzi sono ostacolati da distorsioni del mercato e concorrenza sleale, agiremo con decisione. E lo faremo nel pieno rispetto dei nostri obblighi comunitari e internazionali, perché l’Europa rispetta le regole, all’interno dei suoi confini e a livello globale. Questa indagine antisovvenzioni sarà approfondita, equa e basata sui fatti” (4 ottobre).

All’Ucraina spetterebbero 186 miliardi di euro se aderisse all’Ue

Bruxelles (ANSA) – Secondo uno studio che valuta l’impatto finanziario di un’Ue allargata a nove Stati (Ucraina, Moldavia, Georgia e i sei Paesi del Balcani), l’adesione dell’Ucraina all’Ue darebbe a Kiev diritto a circa 186 miliardi di euro in sette anni. Lo scrive il Financial Times. Secondo le stime, con l’ingresso dei novi Stati membri, l’aggiunta al bilancio esistente dei nove Paesi, nel quadro finanziario pluriennale, sarebbe di 256,8 miliardi. Il bilancio comunitario aumenterebbe del 21%, raggiungendo i 1,47 miliardi di euro.

L’adesione dei nuovi Paesi imporrebbe un aumento significativo dei contributi netti al bilancio da parte dei membri più ricchi come Germania, Francia e Paesi Bassi, e trasformerebbe per la prima volta “molti” degli Stati Ue attuali in contribuenti netti. Kiev avrebbe diritto a 96,5 miliardi di euro dalla politica agricola comune in sette anni, uno spostamento finanziario che costringerebbe al taglio di circa il 20% dei sussidi agricoli agli attuali Stati membri, e a 61 miliardi di euro di fondi di coesione, a scapito di Repubblica ceca, Estonia, Lituania, Slovenia, Cipro e Malta. Lo studio, di cui dà notizia l’Ft, non tiene conto della possibile adesione della Turchia (4 ottobre).

Il Parlamento europeo chiede di vietare il sovrapprezzo del bagaglio a mano in aereo

Strasburgo (ANSA) – Il Parlamento europeo ha approvato per acclamazione la richiesta alla Commissione europea di dare piena attuazione alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione secondo cui le compagnie aeree non dovrebbero poter addebitare un supplemento per il bagaglio a mano. La sentenza della Corte di giustizia dell’Ue sottolinea che i sovrapprezzi non dovrebbero essere applicati “a condizione che tali bagagli posseggano determinati requisiti relativi in particolare al loro peso”. Nel testo gli eurodeputati chiedono che le nuove norme Ue affrontino la questione di altri costi nascosti, ad esempio le tariffe relative all’assegnazione dei posti. Il testo, che dà seguito ad una petizione di un cittadino tedesco, sottolinea infine le preoccupazioni dei cittadini per i disagi causati dalle norme divergenti sui bagagli a mano delle diverse compagnie aeree (4 ottobre).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.