Il presidente del Governo delle Canarie, Fernando Clavijo, ha inviato questo mercoledì una lettera alla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, in cui chiede di comparire davanti agli eurodeputati per esporre la situazione “limite” che vivono le isole e reclamare il sostegno dell’Unione Europea (UE) di fronte all’emergenza migratoria.
L’obiettivo del titolare del Governo regionale spagnolo è trasmettere di prima mano ai parlamentari europei la “situazione di emergenza” in cui si trova le Canarie affrontando da sole “la più grande crisi migratoria della nostra storia”.
Nella sua missiva, Fernando Clavijo propone a Metsola di intervenire nella Commissione per le Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni (LIBE) o in un’altra commissione del Parlamento europeo che ritiene opportuna.
La lettera alla presidente del Parlamento europeo ricorda che l’arcipelago sopporta attualmente registrazioni di arrivi di cayucos storici, il che rappresenta un “enorme impatto” a tutti i livelli nell’arcipelago, “che già soffre delle condizioni proprie della ultraperiferia e in cui gli effetti dell’arrivo massiccio di migranti rappresentano una sfida enorme che deve essere affrontata, senza dubbio, con il sostegno e una strategia coordinata tra tutte le istituzioni, a livello regionale, nazionale ed europeo”.
Dal 1 gennaio al 31 agosto di quest’anno, le Canarie hanno già ricevuto 25.554 migranti, il che rappresenta un aumento del 123% rispetto ai primi otto mesi del 2023, anno in cui sono arrivate all’arcipelago via mare 39.910 persone, sottolineano dal Governo in una nota.
Questa cifra era già del 154% maggiore rispetto a quella registrata nel 2022 e ha superato il record storico raggiunto nella cosiddetta ‘crisi dei cayucos’ del 2006.
Clavijo sottolinea a Metsola che, come frontiera sud d’Europa, le Canarie sono la porta di ingresso nel territorio europeo per molti migranti che viaggiano dalle coste dell’Africa Occidentale, attraverso la ‘Ruta Atlántica’, “una delle rotte migratorie più mortali del mondo, in cui numerose persone perdono la vita nel tentativo di raggiungere il suolo europeo”.
Secondo i dati delle ONG, un migrante muore diretto alle Canarie ogni 45 minuti.
In particolare, il capo del Governo delle Canarie richiama l’attenzione della titolare dell’Eurocamera sulla situazione “completamente insostenibile” che soffrono le isole per l’aumento dell’arrivo di minori migranti non accompagnati, attualmente accolti in centri dell’arcipelago vicino a 5.500 ragazzi e ragazze.
La lettera inviata questo mercoledì alla rieletta presidente del Parlamento europeo si aggiunge agli sforzi che sta realizzando il Governo delle Canarie per “lanciare un appello di sostegno, unità e solidarietà” alla ricerca di “una risposta comune di fronte a questa sfida migratoria, che non corrisponde assumere alle regioni che siamo in prima linea, come frontiere esterne, e che richiede una risposta coordinata multilivello”, spiega Clavijo a Metsola.
Come parte di questa strategia, il presidente delle Canarie ha già invitato in due occasioni la presidente della Commissione Europea a conoscere di prima mano il dramma migratorio.
La prima quando Ursula von der Leyen si è trasferita a Lampedusa nel settembre 2023 e l’ultima la settimana scorsa di fronte al forte aumento di arrivo di imbarcazioni e alla situazione di saturazione del sistema di accoglienza dei minori.
Fernando Clavijo ha inoltre chiesto al Papa di recarsi nell’arcipelago per dare visibilità internazionale alla crisi migratoria durante l’incontro che hanno avuto il 15 gennaio a Roma, come ha fatto il 17 novembre dell’anno scorso con la commissaria europea per gli Affari Interni, Ilva Johansson, che infine è venuta alle Canarie un mese dopo.
Lo scorso 17 aprile il presidente delle Canarie si è incontrato inoltre a Bruxelles con l’Alto Rappresentante della UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell, per conoscere di prima mano le sue previsioni geopolitiche in Africa e, in particolare, nella instabile zona del Sahel.
Nel novembre del 2023 ha inoltre condotto una serie di riunioni con i principali gruppi parlamentari dell’Eurocamera per ottenere che la Ruta Atlántica riceva un trattamento simile a quella mediterranea nel Patto Europeo di Migrazione e Asilo che è stato approvato lo scorso mese di aprile dopo un lungo periodo di negoziazioni.