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Sulla questione della migrazione, il primo ministro Fico ha avvertito che, con l’avvicinarsi dell’inverno, la pressione dei migranti potrebbe aumentare

BRUXELLES – I leader dei paesi membri dell’UE, durante il vertice di giovedì (17 ottobre) a Bruxelles, sono riusciti ad adottare una posizione più unitaria sulla crisi in Medio Oriente e si sono dedicati intensamente anche alle questioni migratorie. Lo ha dichiarato venerdì il primo ministro della Repubblica Slovacca Robert Fico (Smer-SD), riferiscono i corrispondenti di TASR.

Il primo ministro ha ricordato che, oltre all’Ucraina, i leader dei paesi membri si sono concentrati anche sugli eventi in Medio Oriente e hanno dedicato la maggior parte delle discussioni di lavoro alle questioni della migrazione illegale, sebbene all’interno dell’UE si discuta sempre più spesso anche di migrazione legale.

Fico ha espresso rammarico per il fatto che, in merito alla questione ucraina, non si parli di cessate il fuoco e tregua, come richiesto dai capi di governo e di stato dell’UE al vertice, riferendosi alla crisi in Medio Oriente. Ha apprezzato, tuttavia, che il Consiglio europeo abbia finalmente adottato una posizione più coerente e chiede la cessazione delle ostilità, la fine delle sofferenze e che ciò che accade nella Striscia di Gaza è inaccettabile dal punto di vista del diritto umanitario.

Ha avvertito che durante il vertice sono state espresse dichiarazioni ottimistiche secondo cui l’uccisione, mercoledì, del leader del movimento palestinese Hamas, Yahya Sinwar, potrebbe portare alla cessazione degli scontri, ai negoziati e forse al rilascio degli ostaggi. Fico ha messo in dubbio tali aspettative. Secondo le sue stesse parole, non crede che tale violenza possa portare a risultati in termini di risoluzione dei conflitti.

“Ci sono anche voci che, al contrario, dicono che si potrebbe verificare un’ulteriore escalation delle tensioni. Vediamo oggi cosa sta accadendo in Libano e nei paesi vicini”, ha affermato il primo ministro.

Secondo lui, si vedono ancora opinioni diametralmente opposte tra gli stati membri dell’UE, per quanto riguarda il rapporto con Palestina e Israele, il che limita il Consiglio europeo nell’adottare conclusioni più serie e fondamentali.

Sulla questione della migrazione, Fico ha avvertito che, con l’avvicinarsi dell’inverno, la pressione dei migranti potrebbe aumentare. “Se non proteggiamo le frontiere esterne dell’UE, sarà troppo tardi”, ha detto il primo ministro e in questo contesto ha accolto con favore l’iniziativa italiana di trasferire i richiedenti asilo al di fuori del territorio dell’UE, che vede come uno dei possibili modi per affrontare la pressione migratoria.

Ha sostenuto anche gli sforzi del primo ministro polacco Donald Tusk, che al vertice ha chiesto alcune deroghe alle norme sull’asilo dell’UE, il che non è facile con la legislazione vigente dell’Unione, e ha quindi sostenuto la formulazione concordata nelle conclusioni sulla migrazione che “situazioni eccezionali richiedono soluzioni eccezionali”. (18 ottobre)

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