Il direttore esecutivo dell’agenzia europea delle frontiere, Frontex, Hans Leijtens, ha assicurato questo mercoledì che l’agenzia attende la richiesta delle autorità spagnole per rafforzare l’aiuto di fronte alla crisi migratoria nelle isole Canarie, dove ha segnalato che si verifica un “aumento strutturale” degli arrivi.
In un’apparizione al Parlamento Europeo, Leijtens ha spiegato che si vive una situazione “preoccupante” nelle isole Canarie con l'”incremento strutturale” dell’arrivo di imbarcazioni con migranti che cercano di arrivare illegalmente in Spagna, anche se ha sottolineato che l’assistenza che può offrire Frontex “dipende totalmente” dalle richieste fatte dalle autorità spagnole, con le quali mantiene negoziazioni per l’esercizio 2025.
“Spero che riceviamo una richiesta per l’aiuto che so essere necessario. Ho parlato con i centri di accoglienza dei migranti e con la Guardia Civile e sono consapevole della situazione, ma tutto inizia con la richiesta delle autorità spagnole. L’assenza di ciò non mi permette di sostenere le autorità”, ha argomentato.
Secondo quanto indicato da Leijtens, dalle sue visite a Madrid e alle Canarie risulta che il focus delle autorità spagnole è lavorare con i paesi di origine e transito, come Senegal, Mauritania e Gambia, il che in questo caso limita la capacità di azione di Frontex in quanto privo di un quadro legale che regola le relazioni e i protocolli con questi paesi. “Cercheremo di trovare il modo di contribuire, ma dipende totalmente dalle richieste fatte dalle amministrazioni spagnole”, ha sottolineato.
Il responsabile di Frontex ha affermato che questo è il modo in cui l’agenzia lavora e che segue gli accordi vigenti in Europa per intervenire nelle questioni migratorie. Tuttavia, ha difeso un’agenzia flessibile che possa rispondere in pochi giorni a situazioni di crisi, citando come esempio che in Finlandia sono stati dispiegati agenti in tre giorni dopo che Helsinki ha dato l’allarme per l’arrivo di migranti dalla Russia.
Leijtens ha risposto alle domande di diversi parlamentari spagnoli, tra cui l’ex ministro del PP Juan Ignacio Zoido, che ha criticato che la Spagna non stia utilizzando gli strumenti che consente l’UE di fronte a una “situazione insostenibile” alle Canarie.
Da parte del PSOE, Juan Fernando López Aguilar ha colto l’occasione per criticare l’ostruzionismo del PP e di Vox alla proposta di riforma della legge per distribuire i migranti tra le comunità autonome spagnole, come richiesto dal governo delle Canarie.
Nel frattempo, Jorge Buxadé, di Vox, ha citato come esempio di gestione migratoria il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, mentre in Spagna c’è un “crescita brutale” degli arrivi.
D’altra parte, il presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, ha inviato questo mercoledì una lettera al presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, in cui chiede di comparire davanti ai deputati europei per esporre la situazione “critica” che vivono le isole e richiedere il sostegno dell’Unione Europea (UE) di fronte all’emergenza migratoria.
La lettera al presidente del Parlamento Europeo ricorda che l’arcipelago sta affrontando attualmente un record di arrivi di barche, il che rappresenta un “enorme impatto” a tutti i livelli dell’arcipelago, “che già subisce i vincoli propri dell’ultraperiferia e in cui gli effetti dell’arrivo massiccio di migranti rappresentano una sfida enorme che deve essere affrontata, senza dubbio, con il sostegno e con una strategia coordinata tra tutte le istituzioni, a livello regionale, nazionale ed europeo”.
Clavijo sottolinea a Metsola che, come confine sud dell’Europa, le Canarie sono la porta d’ingresso nel territorio europeo per molti migranti che viaggiano dalle coste dell’Africa occidentale, attraverso la ‘Rotta Atlantica’, “una delle rotte migratorie più mortali del mondo, in cui numerose persone perdono la vita nel tentativo di raggiungere il suolo europeo”.
Dal 1 gennaio al 31 agosto di quest’anno, le Canarie hanno già ricevuto 25.554 migranti, il che rappresenta un incremento del 123% rispetto ai primi otto mesi del 2023, anno in cui sono arrivate nell’arcipelago per mare 39.910 persone, sottolineano dal governo in una nota.
Questa cifra è stata già del 154% superiore rispetto a quella registrata nel 2022 e ha battuto il record storico raggiunto nella cosiddetta ‘crisi dei cayucos’ del 2006.