Bruxelles (ANSA) – Un eventuale sostegno dell’Occidente a Israele non fiaccherà gli aiuti dell’Alleanza Atlantica all’Ucraina. Volodymyr Zelensky voleva sentirselo dire di persona. Dalla Romania è volato a Bruxelles, direzione quartier generale della Nato. Una visita a sorpresa, quella del presidente ucraino, che per la prima volta è entrato nel cuore dell’organizzazione che da 600 giorni è al suo fianco nella guerra contro Mosca.
“Forniremo ciò che è necessario, la battaglia dell’Ucraina è la nostra”, è stata la rassicurazione del Segretario generale, Jens Stoltenberg. “La guerra è alla fase finale, la più dura. Dobbiamo aumentare la pressione militare su Mosca senza darle pausa”, ha dichiarato Zelensky, nel tentativo di tornare a catalizzare l’attenzione sull’invasione della Russia. Sistemi di difesa aerea, missili, munizioni: le richieste di Kiev sono andate nello specifico, perché l’inverno è alle porte e la Russia, è stato l’allarme generale emerso alla Nato, “è pronto ad usarlo nuovamente come un’arma, attaccando le infrastrutture energetiche” ucraine.
La guerra è alla fase finale, la più dura. Dobbiamo aumentare la pressione militare su Mosca senza darle pausa
Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina
Il segretario americano alla Difesa Lloyd J. Austin III ha annunciato un nuovo pacchetto da 200 milioni di dollari, che prevede l’invio di missili Aim-9 a corto raggio, di munizioni per gli Himars, e degli anticarro Tow. Aiutare Israele e Kiev? “Possiamo certamente fare entrambe le cose e faremo entrambe le cose. Siamo la nazione più forte al mondo e faremo ciò che è necessario”, è stata la sentenza di Austin, che si è detto fiducioso anche sul prosieguo del supporto bipartisan del Congresso all’Ucraina (11 ottobre).
A Bruxelles scoppia il caos sugli aiuti ai palestinesi
Bruxelles (ANSA) – La guerra tra Israele e Hamas apre una breccia a Bruxelles sui programmi d’assistenza a favore dei palestinesi e getta la Commissione europea nel caos. Il commissario europeo all’Allargamento Oliver Varhelyi ha annunciato la sospensione immediata di “tutti i pagamenti” diretti ai palestinesi. “Il tenore di brutalità e terrore contro Israele è un punto di svolta, il business non può essere più ‘as usual'”, sottolinea Varhelyi confermando il riesame dell’intero portafoglio, dal valore – secondo quanto da lui indicato – di 691 milioni.
Ci ha pensato Janez Lenarcic, titolare per le Emergenze, a correggere il tiro: “gli aiuti umanitari dell’Ue ai palestinesi bisognosi continueranno fino a quando sarà necessario”, ha scritto il commissario sloveno. Tra le capitali è montato il malumore. La Spagna ha espresso il suo “disagio” al commissario Varhelyi per lo stop agli aiuti. E il congelamento dei fondi non piace neanche al Lussemburgo e all’Irlanda, che già sabato, insieme alla Danimarca, avevano tentato, invano, di far inserire nella posizione dell’Ue un appello ad Israele alla non escalation.
Solo a tarda sera la Commissione ha confermato la revisione dei programmi di assistenza, escludendo che gli aiuti umanitari subiranno tagli e di fatto smentendo Varhelyi: “non c’è nessuna sospensione dei pagamenti perché al momento non sono previsti”. Nel periodo 2021-2024 la Commissione ha programmato lo stanziamento di oltre 1,17 miliardi a favore della popolazione palestinese. Nonostante i destinatari dei finanziamenti comunitari sono sottoposti a rigidi controlli, ciclicamente non sono mancate le accuse dirette a Bruxelles di finanziare, inconsapevolmente, il terrorismo di Hamas (9 ottobre).
Attacco a Israele: monito dell’Ue a Musk, ‘basta disinformazione’
Bruxelles (ANSA) – L’Ue ha inviato una lettera al patron di X, Elon Musk, diffidandolo dal diffondere contenuti “illegali e disinformazione” attraverso la sua piattaforma. La lettera è stata firmata dal commissario al mercato unico Thierry Breton che ha chiesto a Musk di contattare entro 24 ore le competenti autorità per rispondere alle contestazioni che gli sono state mosse. “Dopo gli attacchi terroristici condotti da Hamas contro Israele” a Bruxelles si dispone “di indicazioni sull’utilizzo della vostra piattaforma per la diffusione di contenuti illegali e di disinformazione nell’Ue”, scrive nella lettera Breton.
Una situazione che, avverte il commissario, potrebbe portare a sanzioni contro X. Il commissario europeo ha quindi dato 24 ore di tempo a Musk per rispondere ai rilievi che gli sono stati mossi. In particolare la Commissione europea contesta alla piattaforma di Musk di non aver agito tempestivamente e con responsabilità alle segnalazioni sui contenuti illegali come dovrebbe essere fatto quando questo è giustificato dalle circostanze.
Una responsabilità ancora più incombente dopo l’entrata in vigore del Digital service act (Dsa) e degli obblighi previsti per i gestori delle piattaforme in merito ai contenuti diffusi. L’iniziativa presa da Breton è legata anche alle immagini estremamente violente sulle azioni condotte dai terroristi di Hamas diffuse attraverso i social network con l’obiettivo di aumentare l’insicurezza e il disorientamento degli israeliani e dell’opinione pubblica occidentale. Dare prova di responsabilità e trasparenza, scrive ancora Breton a Musk, è particolarmente importante in presenza di contenuti violenti e terroristici (10 ottobre).
La Finlandia sospetta un sabotaggio al suo gasdotto
Bruxelles (ANSA) – L’indagine che la Finlandia sta conducendo su una perdita di gas registrata da un gasdotto sottomarino che la collega con l’Estonia, il Baltic Connector, sta procedendo sul presupposto che si sia trattato di un deliberato atto di sabotaggio. L’incidente ha provocato un “inusuale” calo di pressione domenica scorsa, costringendo gli operatori ad arrestare i flussi e dando il là a un’ispezione che ha identificato la perdita in acque finlandesi.
Le massime autorità del Paese – il presidente Sauli Niistro e il premier Petteri Orpo, in stretto contatto con l’Ue e la Nato -, sono convinte che l’incidente non sia stato causato dal normale utilizzo del gasdotto o dalle fluttuazioni della pressione, bensì da “un’attività esterna”. Il Baltic Connector è l’unico canale di importazione di gas verso la Finlandia, a parte il Gnl Gas Grid, da quando le importazioni russe sono state interrotte nel maggio 2022, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.
“Ho parlato con il presidente Sauli Niistro sui danni alle infrastrutture sottomarine tra Estonia e Finlandia” ha scritto su X il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “La Nato – aggiunge – condivide informazioni ed è pronta a sostenere gli alleati interessati” (10 ottobre).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.