BRUXELLES – Il mercato delle automobili nuove nei paesi dell’Unione Europea (UE) ha continuato a diminuire in settembre (-6,1 per cento). Il calo delle vendite in Bulgaria è stato di poco superiore al 15 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, secondo gli ultimi dati dell’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA).
Nei maggiori mercati dell’UE si osserva un calo variegato – Francia (-11,1 per cento), Italia (-10,7 per cento) e Germania (-7 per cento). Tra i principali mercati automobilistici, solo in Spagna si è registrata una crescita del 6,3% nelle immatricolazioni di nuovi veicoli a motore.
La quota di auto elettriche di nuova immatricolazione nell’UE è aumentata a settembre al 17,3 per cento di tutte le nuove automobili, rispetto al 14,8 per cento dello stesso mese dell’anno scorso.
In Bulgaria il mese scorso la quota di nuove auto elettriche sulle nuove immatricolazioni è stata del 4,1 per cento, mentre quella delle ibride del 3,4 per cento. La quota di nuove auto con motori diesel nel paese è stata del 17,3 per cento. In Bulgaria la quota di nuove automobili con motori a benzina sulle nuove immatricolazioni a settembre è stata del 74,1 per cento – un calo rispetto a settembre 2023, quando tale quota era del 79,7 per cento.
La quota di automobili nuove immatricolate nell’UE con motori diesel a settembre è stata del 12,8 per cento, mentre quella delle ibride del 27,4 per cento. È stato registrato un significativo calo delle vendite di nuove auto con motori a benzina in tutti i principali mercati automobilistici dell’UE – Francia (-31,9 per cento), Italia (-23,3 per cento), Germania (-15,2 per cento) e Spagna (-10,7 per cento).
A giugno, nel contesto di un’indagine relativa ai sussidi di bilancio per i produttori cinesi di auto elettriche, la Commissione Europea (CE) ha proposto di introdurre tariffe aggiuntive sull’importazione di questi veicoli. La proposta della CE ha ricevuto il necessario supporto dagli Stati membri dell’UE in ottobre. UE e Cina continuano a lavorare intensamente per studiare una soluzione alternativa, che deve essere pienamente conforme agli standard dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. (22 ottobre)