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COSV Albania in collaborazione con l’Agenzia di Gestione dei Beni Sequestrati e Confiscati e con il supporto della Delegazione dell’UE in Albania, ha organizzato il primo evento del progetto “La Nostra Terra” vicino all’Unità Amministrativa n.14 a Tirana, che mira a rivitalizzare i terreni agricoli confiscati.

“La Nostra Terra” è un progetto finanziato dall’Unione Europea volto a supportare l’impresa sociale attraverso il riutilizzo dei terreni confiscati e la promozione dell’agricoltura sociale nei comuni di Tirana e Durazzo.

Il progetto è attuato da COSV come partner leader, in partenariato con istituzioni statali albanesi, in particolare con il Ministero dell’Interno, attraverso l’Agenzia di Gestione dei Beni Sequestrati e Confiscati (AAPSK).

Sebbene negli ultimi anni sia iniziato il riutilizzo delle proprietà confiscate, è la prima volta che in Albania si lavora con i terreni agricoli per trasformarli in imprese sociali.

Razvan Ghitescu, responsabile del Programma di Agricoltura e Sviluppo Rurale presso la Delegazione dell’Unione Europea in Albania, ha sottolineato l’importanza del progetto come modo per aumentare il coinvolgimento dei giovani della comunità e la loro esposizione a nuove opportunità socio-economiche.

Inoltre, Ghitescu ha richiamato l’attenzione sul valore simbolico rappresentato da questo progetto.

“Questo è un progetto molto simbolico. Rappresenta un inizio e – se avrà successo – un modello da seguire in tutto il paese! Un terreno cattivo fa sì che un albero muoia. Allo stesso modo, il crimine organizzato rovina la società, opprime e crea povertà per la maggioranza. Un albero può dare frutti solo se ha le radici in un terreno buono. Per la nostra società, quel terreno buono è costituito da una buona educazione e dai valori morali radicati nei nostri bambini. Un giardiniere si prende cura dei suoi alberi e non lascia che le erbacce si intromettano e li soffochino. Il giardiniere della società è il sistema di giustizia e lo stato di diritto”, ha affermato.

“L’Unione Europea è al fianco del popolo albanese nel mandare un messaggio forte che il crimine organizzato non sarà tollerato e le attività illegali non saranno redditizie per coloro che vi sono coinvolti”, ha dichiarato.

Ghitescu ha concluso il suo discorso esprimendo fiducia nel ruolo della nostra società e del nostro stato nella creazione di modelli positivi.

“Abbiamo fiducia nel popolo albanese, a partire dagli abitanti di Yzberish, nella società civile e nel governo di questo paese di continuare a insegnare ai bambini che l’onestà e il duro lavoro meritano rispetto. Che le persone oneste non possono essere intimidite dai malfattori. Che lo stato proteggerà sempre gli innocenti e perseguirà penalmente coloro che violano la legge”, ha sottolineato.

Il progetto “La Nostra Terra” mira ad affrontare le priorità nazionali per il riutilizzo sociale dei beni confiscati come una soluzione efficace per l’empowerment delle organizzazioni non-profit combinata con il rafforzamento delle agenzie rilevanti albanesi e delle unità di governo locali.

Il valore totale del progetto è di circa 400.000 euro, di cui l’UE cofinanzia 380.000 euro./ (26 luglio)