Madrid – Il ministro degli Affari Esteri, Unione Europea e Cooperazione del Governo della Spagna, José Manuel Albares, ha indicato che la Spagna è disposta a sostenere la revoca delle sanzioni dell’UE contro la Siria, a condizione che le nuove autorità del paese emerse dopo la sconfitta del regime di Bashar al Assad rispettino una serie di linee rosse, a cominciare dai diritti delle donne e delle minoranze.
Lo ha indicato a soli tre giorni dal suo viaggio a Damasco per incontrare le nuove autorità guidate da Ahmed al Shara, il leader del gruppo jihadista Hayat Tahrir al Sham (HTS) che ha guidato l’offensiva insieme alle forze ribelli che ha rovesciato Al Assad.
Albares ha considerato che in Siria si apre “una fase di speranza e opportunità” ma ha anche detto di essere consapevole delle “minacce” che incombono sul paese.
In questo senso, ha indicato che la Spagna è disposta a sostenere le nuove autorità “per ottenere, finalmente, una Siria libera, stabile, che trasmetta stabilità al Medio Oriente e che sia inclusiva”.
Ma ha anche chiarito che trasmetterà alle nuove autorità che ci sono una serie di “linee rosse” che devono rispettare. Queste passano, ha precisato “perché un movimento militare”, come è HTS, che ha le sue radici nella vecchia filiale di Al Qaeda in Siria, si trasformi in “un movimento politico”.
Passano anche per il rispetto futuro “dei diritti delle donne e anche dei diritti delle minoranze, siano esse etniche o religiose” e si garantisce “l’integrità territoriale della Siria e che sia libera da interferenze e ingerenze straniere”.
“Se ciò si avvera, la Spagna e l’Unione Europea saranno al fianco della Siria”, ha assicurato anticipando che per questo il Governo è disposto a fornire aiuti umanitari e a “rivedere le sanzioni imposte al regime di Al Assad per gravi violazioni dei Diritti Umani”.
Albares ha celebrato che le nuove autorità abbiano svuotato le carceri del precedente regime, assicurando che è qualcosa che “ci dà speranza”. “Se questo è il percorso, li sosterremo” ma solo se “si rispettano quelle linee rosse”, ha puntualizzato.
Venerdì scorso, l’Alta Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, Kaja Kallas, ha proposto di fare passi per “un allentamento graduale” delle sanzioni contro la Siria se si realizzano “progressi tangibili” per la transizione democratica sul terreno.
Da parte sua, la Germania ha messo sul tavolo un documento preliminare per un nuovo approccio dell’UE verso Damasco che passa appunto per un graduale ritiro delle sanzioni economiche, finanziarie e ai trasporti, oltre a promuovere il riavvicinamento alle nuove autorità, proponendo che le Nazioni Unite revochino le sanzioni contro il gruppo jihadista HTS. Va ricordato che sia l’UE che gli Stati Uniti considerano HTS un’organizzazione terroristica. (13 gennaio)