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Secondo la Commissione, la ricerca della rete europea delle autorità nazionali per la protezione dei consumatori (CPC) ha rivelato che Apple commetterebbe diverse violazioni della legislazione europea in materia di geoblocking. Si tratta di una pratica in cui l’accesso a un determinato prodotto o servizio viene negato o limitato sulla base del luogo di residenza.
Le violazioni si verificherebbero nei servizi come App Store, Apple Arcade, Music, iTunes Store, Books e Podcasts. Ad esempio, l’accesso all’app store è limitato al paese di registrazione, ci sono restrizioni sul download delle app durante un soggiorno in un altro stato membro e i consumatori possono utilizzare solo carte di pagamento emesse nel paese di registrazione.
La Commissione concede ad Apple un mese di tempo per rispondere alle conclusioni della rete e apportare modifiche. “I consumatori devono poter godere di tutti i vantaggi del mercato unico e non devono incontrare ostacoli quando utilizzano un determinato servizio e viaggiano nell’Unione Europea”, ha spiegato il commissario europeo per la Giustizia Didier Reynders.
L’azione europea contro Apple è guidata dall’Ispettorato Economico belga, insieme ai competenti servizi nazionali tedeschi e irlandesi.
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