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Bruxelles/New Delhi (ANSA) – Il governo vuol far decollare l’accordo Ita-Lufthansa e la Commissione europea lo tiene a terra. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni rappresenta così lo stallo della nuova alleanza dei cieli destinata a nascere sull’asse italo-tedesco. “È curioso che la Commissione blocchi la soluzione al problema Ita”, dice la premier da New Delhi, spiegando che anche questo è uno dei temi posti all’attenzione del commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni, a cui il governo nelle ultime settimane ha chiesto apertamente “un occhio di riguardo in più” per il suo Paese.

La Commissione europea “non ha ancora ricevuto alcuna notifica” sull’accordo tra Ita e Lufthansa, ha fatto sapere all’ANSA un portavoce dell’esecutivo comunitario, ricordando che “spetta alle parti” coinvolte nell’intesa “notificare” l’operazione. “La Commissione europea – hanno spiegato fonti Ue – rimane in stretto contatto con le parti per discutere l’operazione” Ita-Lufthansa “prima della sua notifica ufficiale, questi contatti pre-notifica sono continui e fanno parte del processo standard per la valutazione di un’operazione complessa”. In ambienti vicini al dossier, ricordano che con la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager in congedo non retribuito, da pochi giorni il commissario alla Giustizia Didier Reynders guida ora il portafoglio Concorrenza, mentre Gentiloni è competente per l’Economia.

Dal Ministero dell’economia è stato precisato che la notifica dell’accordo viene accettata dal commissario europeo per la concorrenza, da prassi, solo al termine di un’istruttoria che la la stessa commissione sta portando avanti molto minuziosamente nell’ambito di una fase di pre notifica già avviata. Dal Mef definiscono “positiva” la risposta dell’esecutivo comunitario, “perché rappresenta il presupposto di un iter che sarà molto veloce”, e fanno sapere di essersi già attivati per ottenere un incontro in tempi brevi con il commissario supplente Reynders (10 settembre).

Weber, ‘alle europee il Ppe punta a confermarsi prima forza’

Roma (ANSA) – “All’inizio del prossimo anno il Ppe presenterà i propri candidati e il programma per essere riconfermato prima forza in Europa. Il Ppe ha la presidente della Commissione, dobbiamo aspettare che von der Leyen decida se vuole ricandidarsi ma non lo ha ancora fatto. È una questione di rispetto nei suoi confronti” ha detto il presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber in un’intervista al Corriere della Sera. “Bisogna tenere presente che i leader di Spagna e Germania sono socialisti, il presidente francese è liberale e il Ppe è il primo partito in Europa: credo sia ovvio che i tre partiti debbano sedersi insieme e trovare un’intesa per il futuro dell’Ue – ha proseguito – . La costruzione di compromessi è sempre stata il fondamento e continuerà a basarsi sulle maggioranze decise dai cittadini”.

È stato criticato per il dialogo con la premier Giorgia Meloni. Cambierà strategia? “Mancano nove mesi alle elezioni europee. Tutti i partiti cercheranno di convincere gli elettori a sostenere il proprio percorso e spero che Forza Italia possa ottenere un buon risultato, Antonio Tajani è una personalità molto rispettata. Con Meloni ho avuto buoni contatti”, ha risposto Weber, che poi ha sottolineato: “La rispetto. L’Italia è stata un grande partner nel trovare una soluzione sul pacchetto migrazione. È bello vedere che il governo italiano è davvero un governo europeo”.

Cosa ha chiesto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per il discorso sullo Stato dell’Unione che pronuncerà mercoledì? “Ci sono due problemi – ha detto Weber -. Il primo è il tenore di vita che si riduce a causa dell’inflazione. Il secondo è la migrazione. La gente è preoccupata in tutta Europa. In Polonia, ma anche nei Paesi Bassi dove il governo è caduto sulla migrazione. E poi in Italia, in Germania, molti Paesi stanno affrontando questa sfida”. E in merito al ruolo Timmermans e al suo addio: “Lo rispetto come politico e come persona, ma nell’ultimo anno sul Green Deal era più interessato a difendere la propria posizione che ad ascoltare le preoccupazioni altrui e a costruire ponti” (10 settembre).

Michel vede Li, ‘lavoriamo a vertice Ue-Cina entro l’anno’

Bruxelles (ANSA) – L’Unione europea e la Cina sono al lavoro per tenere un vertice congiunto entro l’anno. E’ quanto riferisce il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dopo lo scambio avuto con il primo ministro cinese Li Qiang a margine del G20 a Nuova Delhi. Michel, si legge in una nota del Consiglio europeo, “ha confermato l’interesse comune” a programmare il summit “entro la fine dell’anno” e “ha sottolineato” a Li “l’importanza di tenere dialoghi settoriali ad alto livello prima del vertice, come il decimo dialogo economico e commerciale ad alto livello Ue-Cina, il dialogo strategico sulla politica estera e il dialogo digitale”.

“Il dialogo politico ad alto livello – viene evidenziato nella nota – è utile e necessario per favorire la comprensione reciproca e affrontare le varie sfide nel contesto delle relazioni bilaterali” tra l’Ue e la Cina, “ma anche nel contesto di questioni più globali”. Nel corso del colloquio a Delhi con il primo ministro cinese, Michel ha auspicato che le due parti lavorino “insieme per affrontare le sfide globali come la lotta al cambiamento climatico, le pandemie sanitarie e le sfide dell’economia mondiale, in particolare la riduzione del debito”, ricordando a Li che “l’Ue è un progetto politico fondato su valori e principi come la democrazia, i diritti umani e la dignità umana”, che “guidano l’azione internazionale” europea.

“L’Ue e la Cina – ha evidenziato ancora il presidente del Consiglio europeo – sono importanti partner commerciali ed economici e continueremo a garantire che questa relazione sia equilibrata, reciproca e reciprocamente vantaggiosa. L’Ue continuerà ad affrontare le vulnerabilità critiche e a diversificare ove necessario e opportuno senza compromettere interessi economici cruciali” (10 settembre).

Entra nel vivo la corsa per la presidenza della Bei, l’incognita di Francia e Germania

Bruxelles (ANSA) – Entra nel vivo la corsa per la presidenza della Banca europea degli investimenti. Il rebus al momento è su chi andranno i favori di Francia e Germania, decisivi in partita, ma entrambi tengono ancora con le carte coperte. Il presidente di turno del consiglio dei governatori della Bei, il ministro delle Finanze belga Vincent Van Peteghem, ha annunciato che il comitato indipendente per le nomine ha completato l’esame dei cinque candidati di cui erano già filtrati i nomi nelle scorse settimane. 

In gara ci sono la ministra dell’Economia e vicepresidente spagnola Nadia Calvino, la commissaria danese alla Concorrenza Margrethe Vestager, in aspettativa proprio per questa partita, e l’ex ministro delle Finanze italiano Daniele Franco. Candidati anche l’attuale vice presidente della Bei, la ceca Tersa Czerwinska, e l’ex ministro svedese Thomas Ostros. Per la nomina servono i voti di 18 Paesi con il 68% del capitale sottoscritto: significa che difficilmente si decide senza che Italia, Francia e Germania si siano messe d’accordo (hanno il 18,78%), meglio se insieme alla Spagna (unico altro oltre il 10% con una quota dell’11,27%). 

A complicare il tutto c’è anche l’iter per la nomina del successore di Andrea Enria alla vigilanza bancaria in Bce: in lista ci sono la tedesca Claudia Buch e la spagnola Margarita Delgado. Difficilmente la Spagna potrebbe portare a casa sia la Bei e sia il supervisory board della Bce, considerando che ha anche la vicepresidenza con Louis De Guindos (8 settembre).

Accordo Ue-Regno Unito su Horizon e Copernicus

Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea e il Regno Unito hanno raggiunto oggi un accordo politico sulla partecipazione di Londra a Horizon Europe, il programma dell’Ue per la ricerca e l’innovazione, e a Copernicus, il programma dell’Ue per l’osservazione della Terra, leader a livello mondiale. Lo si legge in una nota diffusa dalla Commissione. 

La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “L’Ue e il Regno Unito sono partner e alleati strategici fondamentali e l’accordo di oggi lo dimostra. Continueremo ad essere all’avanguardia nella scienza e nella ricerca globale”. Questa soluzione fa seguito a discussioni approfondite tra l’Ue e il Regno Unito e sarà vantaggiosa per entrambi. Consentirà all’Ue e al Regno Unito di approfondire le loro relazioni in materia di ricerca, innovazione e spazio, riunendo le comunità di ricerca e spaziali.

L’accordo odierno rimane pienamente in linea con l’accordo commerciale e di cooperazione Ue-Regno Unito. Il Regno Unito dovrà contribuire finanziariamente al bilancio dell’Ue ed è soggetto a tutte le garanzie dell’accordo sul commercio e la cooperazione. Complessivamente, si stima che il Regno Unito contribuirà in media con quasi 2,6 miliardi di euro all’anno per la sua partecipazione a Horizon Europe e alla componente Copernicus del programma spaziale (7 settembre).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.