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Bruxelles – Lo stallo nella valutazione delle audizioni dei sei vicepresidenti della nuova Commissione europea è stato l’argomento principale di un incontro stampa della delegazione austriaca dei socialdemocratici tenutosi mercoledì a Bruxelles: per il capo della delegazione SPÖ, Andreas Schieder, “ieri sera qualcosa si è rotto”. La palla, per lui, è nel campo del Partito Popolare Europeo (PPE): “Non sappiamo come andare avanti”. Attualmente, secondo le dichiarazioni del Parlamento, non è ancora chiaro quando avrà luogo la valutazione.

Schieder accusa il presidente del PPE, Manfred Weber, di un “gioco di potere interno”. Martedì è stato deciso di approvare “in blocco” i sei incarichi principali della nuova Commissione, e non come di consueto, per i membri della Commissione, singolarmente dopo ciascuna audizione davanti alle commissioni competenti del Parlamento europeo. La questione è soprattutto se le fazioni di centro-sinistra approveranno il controverso italiano Raffaele Fitto del partito di estrema destra Fratelli d’Italia del primo ministro Giorgia Meloni per uno dei posti influenti di vicepresidente.

La socialdemocratica spagnola Teresa Ribera, nominata vicepresidente per la concorrenza e la transizione verde e digitale, è stata duramente attaccata dagli eurodeputati conservatori durante la sua audizione: le è stato imputato di non aver avvisato tempestivamente la popolazione delle devastanti inondazioni a Valencia, in Spagna, nell’ottobre scorso. L’europarlamentare SPÖ Evelyn Regner si è detta scioccata dal “tono” con cui Ribera è stata attaccata, “come quello che conosciamo da Internet”, aveva “un’altra qualità”.

Per Regner, la sua collega di partito spagnola è “capace, ha un piano”. L’austriaca vede nelle audizioni 2024 un “cambiamento di paradigma”: “In passato era la partita Commissione europea contro Parlamento europeo, il Parlamento mostrava i muscoli.” Questa volta le “famiglie di partito vogliono mettere in difficoltà le altre fazioni”. Per il capo delegazione Schieder non si tratta solo di “Fitto-Ribera”. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha fatto molte promesse prima della sua rielezione, e ora non tutte possono essere mantenute.

“Il PPE si sta spostando sempre più a destra”, avverte il socialdemocratico. Questa è la “base per i prossimi cinque anni”. Si chiede quale “cooperazione pro-europea possa esserci in futuro”. I socialdemocratici sono “per una collaborazione, ma non a qualsiasi prezzo”. Che la nuova Commissione europea possa iniziare il 1 dicembre ha per Schieder una probabilità del 50 per cento.

“Siamo a favore che la nuova Commissione europea possa iniziare il suo lavoro in tempo, il 1 dicembre. Con Ribera, i socialdemocratici hanno posto il maggiore ostacolo sulla via della prossima Commissione europea a livello europeo. Ci sono ancora questioni aperte da chiarire. Quando la SPÖ accusa il nostro capo gruppo del PPE Manfred Weber di essere responsabile per i ritardi nell’insediamento della nuova Commissione, va a vuoto”, ha dichiarato Reinhold Lopatka, capo delegazione ÖVP al Parlamento europeo, in un comunicato.

Affinché il voto del Parlamento europeo sull’intera Commissione von der Leyen II possa svolgersi come previsto nella sessione plenaria dell’ultima settimana di novembre a Strasburgo, secondo le dichiarazioni del Parlamento, tutti i 26 membri della Commissione dovrebbero ricevere luce verde dalle commissioni parlamentari entro il 21 novembre. In questa data si riunisce la “Conferenza dei Presidenti”, che comprende i capigruppo delle parti del Parlamento europeo. Questi poi inseriscono il voto finale all’ordine del giorno della sessione plenaria. (13.11.2024)

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