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Parigi (ANSA) – L’asse tra Parigi e Berlino scricchiola, sotto il peso della posizioni divergenti sulla crisi energetica e sulla difesa comune europea con il Trattato dell’Eliseo che, alla vigilia del suo 60/mo compleanno, vede il motore franco-tedesco a scartamento ridotto. Olaf Scholz e Emmanuel Macron tentano il disgelo a Parigi, ma malgrado l’ottimismo di facciata, la tensione resta palpabile. Esplosi con il progetto di scudo antimissile europeo promosso da Berlino (concorrente a quello promosso da Parigi e Roma), gli attriti tra i due storici partner hanno portato all’annullamento del Consiglio dei ministri franco-tedesco inizialmente previsto per oggi nel castello di Fontainebleau. A irrigidire i rapporti, anche il piano nazionale da 200 miliardi per l’energia varato dalla Germania, nonché l’opposizione di Berlino al price cap sul gas. Nell’ultimo vertice Ue di Bruxelles, il presidente francese paladino dell’autonomia strategica europea ha messo in guardia i tedeschi dalle tentazioni di isolamento, sottolineando che questo “non è buono né per la Francia né per la Germania”.

Nell’odierno faccia a faccia, precisa l’Eliseo, sono stati affrontati temi “bilaterali” e relativi ad energia, difesa europea e spazio, con “passi avanti” su un’agenda comune di sovranità, reindustrializzazione e decarbonizzazione dell’Europa. Macron e Scholz hanno affrontato “temi energetici, ribadendo la loro fedeltà al principio della solidarietà fra i due Paesi e a livello europeo, e la loro determinazione a mantenere gli impegni in materia di riduzione di emissioni”. I due leader – prosegue la presidenza francese – “hanno anche discusso del rafforzamento dell’Europa della difesa, nel solco del Vertice di Versailles dello scorso febbraio”. L’incontro “è stato anche occasione per affrontare temi internazionali”, come “l’Ucraina, dopo la conferenza sulla ricostruzione di ieri a Berlino, e la Cina, nella prospettiva della prossima visita del cancelliere” (26 ottobre).

L’Unione europea boccia l’estensione del modello iberico sul gas 

Lussemburgo (ANSA) – Estendere all’intero territorio europeo il modello iberico sul gas adottato da Spagna e Portogallo nel luglio scorso – che prevede un tetto al prezzo del gas usato per generare elettricità – comporterebbe più svantaggi che benefici per i Paesi Ue. E’ quanto si evince da un non paper elaborato dalla Commissione europea su invito dei leader Ue e circolato a margine del Consiglio Energia a Lussemburgo. Tra gli svantaggi si segnalano l’aumento dei consumi di gas, maggiori flussi verso Regno Unito e Svizzera, e la difficoltà nello stabilire uno schema di redistribuzione dei costi tra i Paesi membri con diversi mix energetici. Il modello è stato messo in piedi da Madrid e Lisbona per la prima volta nel corso dell’estate in virtù di una ridotta interconnessione con il resto del Continente, e prevede il finanziamento pubblico nazionale per coprire la differenza fra il tetto fissato e il reale prezzo di mercato. Si tratta di un primo disaccoppiamento (in gergo, ‘decoupling’) tra i prezzi del gas e dell’elettricità visto come un primo passo verso una riforma strutturale del mercato elettrico promessa dalla Commissione europea nei prossimi mesi. (25 ottobre).

La Commissione propone una stretta sull’inquinamento di acque e aria

Bruxelles (ANSA) – Limiti più severi per gli inquinanti e diritto al risarcimento per cittadini e Ong in caso di violazione delle regole Ue sulla qualità dell’aria. Sono le novità principali della proposta della Commissione europea per ridurre lo smog, responsabile di 300mila morti l’anno in Europa, presentata oggi a Bruxelles.Secondo il progetto di direttiva, il valore limite annuale dell’inquinante più nocivo, il particolato sottile PM2,5, deve essere abbassato dagli attuali 25 a 10 microgrammi per metro cubo, con l’obiettivo di ridurre del 75% la mortalità ad esso legata entro il 2030. L’ambizione della Commissione Ue è arrivare all’inquinamento zero al più tardi nel 2050. Previste anche disposizioni che consentono ai cittadini che subiscono danni alla salute a causa dell’inquinamento atmosferico di essere risarciti in caso di violazione delle norme Ue, e di essere rappresentati da organizzazioni non governative in azioni collettive per il risarcimento dei danni. La nuova direttiva fa parte del pacchetto “inquinamento zero” (zero pollution), con il rafforzamento delle regole contro l’inquinamento di aria e acqua (26 ottobre).

Nuovo record per emissioni di gas serra. Ue, ‘raddoppiare gli sforzi’

Bruxelles (ANSA) – Per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 nella lotta ai cambiamenti climatici gli sforzi devono più che raddoppiare. Questo l’allarme lanciato nell’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente (Aea) sulle tendenze e le proiezioni per l’Europa. Nel 2021 le emissioni Ue hanno ripreso ad aumentare, si rileva nel documento, ma si sono attestate a un livello comunque inferiore al 2019. Mentre nel 2020 l’Ue e gli Stati membri hanno raggiunto i target fissati per il taglio delle emissioni, le rinnovabili e l’efficienza energetica (26 ottobre).