La Commissione Europea a settembre presenterà una proposta di modifica delle regole per il prolungamento delle sanzioni sui beni congelati della banca centrale russa – ha riferito una fonte dell’UE all’agenzia PAP. L’obiettivo è elaborare garanzie più forti per i prestiti concessi all’Ucraina dall’Occidente.
I leader dei paesi del G7 hanno raggiunto un accordo a giugno sulla concessione di 50 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina. Ciò dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno. L’accordo prevede che la garanzia per il prestito saranno i profitti dei beni russi congelati nell’UE e nei paesi del G7, il cui valore totale è di circa 300 miliardi di euro.
Secondo le normative dell’UE, l’imposizione di sanzioni contro la Russia richiede l’unanimità di tutti e 27 i paesi dell’UE e le sanzioni vengono rinnovate ogni sei mesi. Alcuni paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti, temono che ad un certo punto l’unanimità dei “27” potrebbe mancare, mettendo a rischio le garanzie sui prestiti concessi all’Ucraina.
Per questo motivo, i rappresentanti dei paesi dell’UE hanno discusso mercoledì a Bruxelles delle nuove opzioni riguardanti le sanzioni sui beni della banca centrale russa. L’obiettivo è elaborare garanzie più forti per i prestiti concessi all’Ucraina dall’Occidente.
“Secondo gli accordi del meeting, la Commissione Europea presenterà un progetto in merito a settembre” – ha riferito una fonte dell’UE all’agenzia PAP.
Per placare le preoccupazioni di alcuni paesi, ci sono due opzioni sul tavolo. La prima prevede il prolungamento automatico delle sanzioni sui beni congelati. La seconda opzione è di prolungare le sanzioni non, come finora, ogni sei mesi, ma per un periodo più lungo.
“La seconda opzione ha ricevuto mercoledì un po’ più di sostegno tra gli Stati membri” – ha riferito una fonte all’agenzia PAP. Secondo le informazioni dell’agenzia PAP, la Polonia è favorevole alla prima opzione, considerandola più prevedibile. (25.07.2024)