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Il ricco patrimonio religioso, storico e culturale di 32 monumenti religiosi e monasteri sacri dell’Attica può ora essere conosciuto da tutti tramite Internet e per di più con accesso libero. Per vedere, tramite l’aiuto della realtà virtuale e della rappresentazione tridimensionale, ma anche per ascoltare, la descrizione in cinque lingue, dei tesori unici, che adornano da secoli i loro spazi interni e rafforzano silenziosamente l’impronta del patrimonio del nostro paese a livello internazionale.

Si tratta del risultato di un progetto dell’Arcivescovado di Atene, realizzato con la responsabilità scientifica dell’EKPA e il finanziamento attraverso un programma europeo.

Il visitatore digitale viene immerso nel misticismo che emanano i sacri luoghi di culto, è invitato e integrato nella sacralità del luogo e può riconnettersi con il Cristianesimo e la vita misterica e cultuale, come sottolinea nell’intervista rilasciata all’APE-MPE, il responsabile scientifico del progetto e vice-rettore degli Affari Amministrativi, Cura degli Studenti e dell’Educazione Permanente dell’EKPA, professore di Teologia, Christos Karayannis.

Inoltre, come sottolinea, il visitatore digitale può essere informato su aspetti sconosciuti della storia della capitale, che sono stati rivelati dalla ricerca storica su questi 32 monumenti religiosi e chiese sacre, mentre vengono messi in risalto e descritti opere d’arte, veri e propri capolavori, che dominano gli spazi (iconostasi, pulpiti, composizioni iconografiche sui muri o in icone mobili), opere di creatori importantissimi, il cui studio e osservazione tridimensionale dettagliata rivelano aspetti sconosciuti dell’arte.

Il progetto, come spiega il signor Karayannis, aiuta a comprendere che «i sacri templi sono parte integrante dell’esperienza vissuta del popolo di Atene, dell’identità della città, delle forme che hanno portato alla luce l’ambiente sociale, culturale e cristiano».

L’intero testo dell’intervista del signor Karayannis all’APE-MPE e con Lena Machaira è il seguente:

Domanda: Signor vicereggente, la digitalizzazione del patrimonio nascosto in questi 32 monumenti religiosi del centro di Atene deve essere stata un’impresa tutt’altro che facile…

Risposta: In effetti, dal momento che il passato rappresenta una terra sconosciuta, che l’umanità è chiamata a conoscere e comprendere. E senza la sua comprensione non possiamo coltivare e promuovere la storia culturale della nostra nazione, svilupparla nel presente e promuoverla nel futuro. E se, in passato, il patrimonio culturale aveva il significato di lascito, oggi rappresenta una pratica di evidenziazione e comprensione della nostra origine, della nostra identità ontologica.

   Il Patrimonio Culturale Digitale combina i dati culturali con le tecnologie virtuali e rappresenta il futuro della documentazione e dell’arricchimento del patrimonio culturale in una direzione moderna, più attraente e più familiare per le nuove generazioni. Inoltre, la collaborazione e la sinergia reciproca tra le scienze della Teologia e dell’Informatica nell’utilizzo dei metodi di ricerca tridimensionale e degli studi culturali ha significativamente cambiato il modo di esaminare sia la documentazione che la protezione. Un ruolo significativo è stato giocato dall’esperienza costruita dopo la realizzazione impeccabile di tre progetti per conto della Sacra Arcidiocesi di Atene, dei comuni e dell’Università con contenuti simili.

Domanda: Quali monumenti religiosi sono stati digitalizzati?

Risposta: Attraverso la visita virtuale cerchiamo di trasmettere al visitatore digitale l’informazione, la conoscenza di 32 chiese storiche sacre dell’Arcidiocesi di Atene. Renderlo partecipe della storia, della cultura, invitarlo e integrarlo nella sacralità del luogo, riconnetterlo con il Cristianesimo e la vita misterica e cultuale. Applicando, cioè, criteri scientifici rigorosi nell’uso delle fonti, con pensiero critico e soprattutto mettendoci nei panni del visitatore virtuale, abbiamo tentato di iniziargli al misticismo che emanano i sacri luoghi di culto.

Inoltre, la ricerca storica su queste 32 chiese sacre ha portato alla luce aspetti sconosciuti e ha contemporaneamente messo in evidenza il ruolo che hanno svolto nella vita cristiana e sociale di Atene, poiché si sono legati a momenti storici della capitale.

Domanda: Cosa intende dire?

Risposta: A titolo esemplificativo, quanti dei nostri concittadini sanno che nel perimetro della chiesa degli Agi Anargiri a Psyri sono sepolti molti eroi come il capo guerriero Panagis Ktenas, Nikolaos Sarris, Nikolaos Pittakis o che, negli anni successivi, nella chiesa operava il Santo Nicola Planas, mentre nel coro hanno servito Moraitidis e Papadiamantis? È ampiamente noto che il beato Luca di Steiri (896-953) ha legato il suo nome alla Panagia Pantanassa o che lì nel 1551 l’Hosiomartyr Filothei l’Atiniana fu consacrata monaca dal metropolita di Atene Callisto, così come che il santo Nectario vi servì come diacono tra gli anni 1881-1885? E a livello di cimeli sappiamo che l’iconostasi dorata di Agia Irene è una donazione dello Zar di Russia Nicola I?

Questi esempi ci aiutano a comprendere che i sacri templi sono parte integrante dell’esperienza vissuta del popolo di Atene, dell’identità della città, delle forme che hanno portato alla luce l’ambiente sociale, culturale e cristiano.

Domanda: Templi sacri, che “nascondono” anche opere d’arte di enorme valore e significato…

Risposta: In effetti, mettiamo in risalto e descriviamo opere d’arte, veri e propri capolavori che dominano all’interno delle chiese sacre, come una iconostasi, un pulpito, una composizione iconografica sui muri o in un’icona mobile. Si tratta di opere di creatori importantissimi, come Kontoglou, il cui studio e osservazione tridimensionale dettagliata rivelano aspetti sconosciuti dell’arte. E si possono scoprire molto e interessante nell’esplorazione digitale di questi 32 importanti monumenti culturali, per esempio di Agia Ekaterini a Plaka, di Agia Irene alla strada Aiolou, di Agia Marina Thiseiou, di Agios Georgios Karytsi, di Agios Dimitrios Loumbardiaris, degli Agi Anargiri a Psyri, del cattolico della I. Monì Asomaton Petraki, di Panagia Chrysokastriotissa nell’Acropoli, di Agios Dionisios Areopagitis, della Zoodochos Pigi alla strada Accademia e della Cattedrale Metropolitana dell’Annunciazione della Theotokos.

Domanda: Come può una persona vedere, ascoltare e… vivere online tutto ciò che hai menzionato?

Risposta: In primo luogo, dato che questo specifico progetto rappresenta un’eredità per la Chiesa locale e le generazioni future, abbiamo cercato, utilizzando l’informazione scientifica e la parola, di rivolgerci alle persone di ogni età e istruzione. Renderlo accessibile a tutti, e per questo motivo, ad esempio, la traduzione delle descrizioni (nei video) è disponibile in cinque lingue (greco, inglese, francese, tedesco e russo). Tutti i video sono disponibili anche sul canale ufficiale dell’Arcidiocesi di Atene per il turismo religioso su YouTube. E spero che questo progetto innovativo diventi un pilota per il futuro. (23/12/2024)