Bruxelles – Il ministro dell’Economia, Commercio e Impresa del Governo di Spagna, Carlos Cuerpo, ha esortato questo lunedì la Commissione Europea a “andare anche oltre” il prestito di 150.000 milioni proposto dalla presidente dell’Esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, per aumentare la spesa per la difesa dei Ventisette e includere anche un componente di sovvenzioni.
“Le proposte della Commissione sono benvenute ma crediamo che bisogna andare anche oltre”, ha indicato Cuerpo in dichiarazioni ai media prima della riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze della zona euro, l’Eurogruppo, per difendere, come già fece il presidente del Governo di Spagna, Pedro Sánchez, la necessità di integrare questi prestiti con un “elemento di trasferimenti”.
Il ministro ha sottolineato che le sovvenzioni offrono, inoltre, “due dimensioni”, in quanto permettono, da un lato, una risposta “urgente” e “a breve termine” e, dall’altro, “fare una riflessione aggregata del nuovo quadro finanziario pluriennale, che avrà effetto solo a partire dall’anno 2028”.
“Dobbiamo pensare ai due orizzonti temporali, ma non solo a partire dal 2028, ma anche integrare la necessità dei trasferimenti per la risposta più immediata”, ha insistito.
Allo stesso modo, ha sostenuto la proposta di Bruxelles di escludere gli investimenti nella difesa dal calcolo del deficit, una flessibilità delle regole fiscali che Cuerpo considera “fondamentale” per evitare che la spesa nella difesa competi con altre “importantissime” a livello nazionale come lo scudo sociale.
In proposito, ha respinto la proposta della Germania di riformare le regole fiscali, in quanto ritiene che i Ventisette siano riusciti a dotarle di “sufficienti spazi di flessibilità” per lasciare margine nei prossimi anni per aumentare la spesa in materia di difesa e sicurezza senza compromettere le voci sociali, che sono “parte del DNA anche dello Stato del Benessere Europeo”.
“La discussione su una riforma più a medio o lungo termine delle regole fiscali può avvenire, e ovviamente siamo aperti a quella discussione, ma a breve termine, con la semplice attivazione della clausola di fuga, crediamo che ci sia spazio sufficiente per rispondere dall’ambito nazionale con quel polmone di bilancio nazionale a queste necessità”, ha concluso. (10 marzo)