Berlino (dpa) – Un piano di ricostruzione della Striscia di Gaza, elaborato da nazioni arabe, ha ricevuto il sostegno da parte di paesi chiave europei mentre i ministri degli Esteri di Germania, Francia, Italia e Regno Unito hanno emesso una dichiarazione congiunta definendolo un “percorso realistico”.
Nella dichiarazione pubblicata sabato, i ministri hanno affermato che la proposta stabilisce “un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette – se attuata – un miglioramento rapido e sostenibile delle condizioni di vita catastrofiche per i palestinesi che vivono a Gaza.”
“Gli sforzi di ripresa e ricostruzione devono basarsi su un solido quadro politico e di sicurezza accettabile sia per gli israeliani che per i palestinesi, che offra pace e sicurezza a lungo termine sia per gli israeliani che per i palestinesi,” ha continuato.
L’UE sostiene pienamente la soluzione dei due Stati e la pace in Medio Oriente, ha sottolineato il Presidente del Consiglio dell’UE António Costa al summit di Gaza della scorsa settimana al Cairo.
L’Egitto, che confina con Gaza, sta cercando supporto internazionale per la proposta di circa 90 pagine, presentandola come un’alternativa rispetto alle idee controverse precedentemente suggerite dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Trump ha lanciato una visione di trasformare Gaza in una “Riviera del Medio Oriente” “rilocalizzando” i circa 2 milioni di palestinesi che vivono lì nei paesi arabi. Le osservazioni di Trump hanno suscitato indignazione nel mondo arabo e oltre.
“Siamo chiari sul fatto che Hamas non deve né governare Gaza né costituire più una minaccia per Israele,” si legge nella dichiarazione. Allo stesso tempo, i ministri sostengono un “ruolo centrale” per l’Autorità Palestinese, che attualmente governa solo la Cisgiordania.
In conclusione, i ministri hanno dichiarato: “Esortiamo tutte le parti a costruire sui meriti del piano come punto di partenza.”
Qual è la proposta guidata dall’Egitto?
Il piano egiziano delinea un approccio graduale di cinque anni, che inizia con la rimozione delle enormi quantità di macerie a Gaza, seguita dalla costruzione di abitazioni temporanee e permanenti.
Il costo stimato si aggira intorno ai 50 miliardi di euro (54 miliardi di dollari), sebbene gli impegni di finanziamento da parte delle nazioni arabe, donatori internazionali o istituzioni restino poco chiari.
La proposta prevede anche un organismo palestinese tecnocratico che sovrintenda Gaza durante una fase transitoria iniziale di sei mesi.
L’obiettivo finale è che l’Autorità Palestinese più moderata, guidata dal Presidente Mahmoud Abbas, assuma il controllo completo. Tuttavia, Israele ha ripetutamente respinto questo scenario. (9 marzo)