Bratislava – Sebbene gli Stati Uniti considerino la Cina il loro più grande rivale, paradossalmente le cedono il passo con decisioni politiche ed economiche pratiche e le lasciano spazio. Questo vale anche nel caso in cui gli Stati Uniti scelgano la confrontazione piuttosto che la cooperazione con l’UE. Lo ha detto martedì Ľubica Karvašová (PS), membro del Parlamento europeo slovacco, su TASR TV.
Come tale cedimento, il deputato, che è membro supplente della Commissione per il commercio internazionale (INTA) del PE, considera anche la decisione dell’amministrazione di Donald Trump di cancellare i programmi dell’agenzia USAID. “Chi sostituirà questo tipo di presenza degli Stati Uniti nel mondo? Naturalmente, sarà la Cina, che lo vede come un’opportunità”, sostiene Karvašová.
Nell’area del commercio, dove secondo lei Stati Uniti e Unione Europea hanno un interesse comune a contrastare pratiche commerciali sleali dalla Cina, oggi Karvašová non vede cooperazione, ma piuttosto confrontazione. “Gli Stati Uniti con questa politica cedono alla Cina, invece di cercare alleati che considerano la Cina altrettanto rischiosa”, ha spiegato.
Secondo lei, il modello economico delle relazioni tra Stati Uniti e UE è basato sul commercio e sulla cooperazione, ma l’introduzione di dazi da parte dell’attuale amministrazione americana lo sta indebolendo. “Al momento non vedo negli Stati Uniti un partner interessato ad un accordo. Hanno introdotto dazi del 25% su acciaio e alluminio, dal 2 aprile attendiamo altri dazi aggiuntivi da parte di Donald Trump. Stiamo aspettando quando arriverà il tema delle automobili”, ha affermato Karvašová.
In questo contesto ha ricordato l’elevata quota del PIL rappresentata dalla produzione automobilistica in Slovacchia.
“La politica di Donald Trump, che utilizza i dazi come arma, danneggia l’economia europea e anche quella slovacca. Il tema di come proteggere l’industria dovrebbe essere il tema numero uno”, ha detto. Ha ricordato che l’UE adotta misure reciproche in relazione ai dazi americani, ma ha aggiunto che “le guerre commerciali non hanno vincitori, solo sconfitti, e alla fine della giornata il costo sarà pagato dal consumatore, anche negli Stati Uniti.”
Gli incontri in corso tra rappresentanti americani e russi sul tema del conflitto in Ucraina sono finora considerati da Karvašová come più consultazioni reciproche che negoziati di pace completi. Ma nei negoziati di pace, secondo lei, oltre a USA, Ucraina e Russia, deve essere presente anche l’Unione Europea, poiché ciò riguarda da vicino anche la sicurezza degli stati europei. E parte dei negoziati devono essere, secondo Karvašová, anche le garanzie di sicurezza dopo la fine del conflitto armato.
Ha ricordato che a livello europeo si sta formando una coalizione di stati volenterosi che, dopo la conclusione della pace, si impegnerebbero a creare forze internazionali che ne garantiscano la sostenibilità. Secondo Karvašová, la Slovacchia non deve far parte di questa forza militare, ma dovrebbe essere coinvolta nei negoziati per garantire la sicurezza europea.
“Dovremmo sederci al tavolo dove si discute di queste cose. Oggi non siamo a quel tavolo”, ha sottolineato. (18 marzo)
“La politica di Donald Trump, che utilizza i dazi come arma, danneggia l’economia europea e anche quella slovacca. Il tema di come proteggere l’industria dovrebbe essere il tema numero uno.” Ľubica Karvašová