Bruxelles – La Commissione Europea studierà di includere la protezione delle frontiere nella definizione della spesa per la difesa come richiesto a Bruxelles una settimana fa dal ministro spagnolo dell’Economia, Commercio e Impresa, Carlos Cuerpo, che chiedeva di coprire anche gli investimenti in cibersicurezza e infrastrutture critiche.
In effetti, il ministro spagnolo ha sostenuto che “diversi paesi oltre la Spagna” avevano menzionato le frontiere nel Mediterraneo come un elemento “essenziale” di protezione e sicurezza per il continente.
Bruxelles sostiene l’utilizzo di una definizione “ampia” della spesa per la difesa come quella contenuta nel quadro statistico internazionale COFOG come base per chiarire quali investimenti siano esclusi dal calcolo del deficit e quali elementi potrebbero beneficiare del finanziamento comune dell’UE.
Secondo questo approccio, un aumento delle capacità di difesa degli Stati membri, sia attraverso l’installazione di nuove attrezzature, sia aumentando il personale militare e migliorandone la formazione, si tradurrebbe in un aumento delle spese per la difesa, misurate secondo le definizioni sia del COFOG che della NATO.
Anche se la protezione delle frontiere è solitamente classificata in un’altra sezione del sistema statistico, fonti comunitarie hanno segnalato questo mercoledì che Eurostat è invitato a lavorare con il sistema statistico nazionale per studiare anche casi “potenzialmente limite”.
In questo modo, quei paesi in cui la protezione delle frontiere è competenza dei ministeri della difesa o risponde a queste funzioni potrebbero usufruire di un certo margine.
“Credo che questo sia il tipo di casi che potrebbero essere discussi in un gruppo di lavoro tra Eurostat e gli Stati membri”, ha ammesso un alto funzionario della Commissione.
Per quanto riguarda gli investimenti in cibersicurezza, le stesse fonti hanno spiegato che questi rientrano nella categoria dei beni d’uso duale –con fini militari e civili–, per cui verranno conteggiati come spesa per la difesa se questo è il loro scopo principale.
Con la presentazione di questo mercoledì del libro bianco sulla Difesa, che aspira a essere la guida strategica per dirigere la spesa militare nell’UE, la Commissione ha invitato le capitali a comunicare a Eurostat tutte le spese correlate alla difesa che, a loro avviso, devono essere calcolate secondo la classificazione COFOG, così come le spese effettuate nell’ambito dello strumento per mobilitare 150.000 milioni nelle categorie ‘prodotti di difesa’ e ‘altri prodotti destinati alla difesa’. (19 marzo)