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Bruxelles (ANSA) – L’Ue vuole che ogni Stato membro individui un kit di sopravvivenza di 72 ore per i cittadini per affrontare ogni possibile crisi: è uno dei cardini delle strategie della ‘Unione per la preparazione alle emergenze’ con cui Bruxelles chiede anche ai Paesi dell’Unione di creare stoccaggi di forniture essenziali e una miglior collaborazione civile-militare.

Si tratta di prepararsi a crisi che vanno dai disastri naturali, fino agli attacchi informatici o militari. “Dobbiamo pensare in modo diverso perché le minacce sono diverse, dobbiamo pensare in grande perché anche le minacce sono più grandi”, ha detto la commissaria per la Gestione delle crisi Hadja Lahbib.

Serve “nuova mentalità di preparazione”, ha sottolineato la vice presidente esecutiva Roxana Minzatu: tutti devono saper “cosa fare in qualsiasi emergenza, indipendentemente dalla sua natura”, serve agilità degli Stati Ue “per aumentare l’efficienza, risparmiare tempo e salvare vite”. Le strategie Ue verranno sviluppate con linee guida ai Paesi da qui al 2027 in 63 punti. Indicazioni sui kit per le prime 72 ore di crisi arriveranno nel 2026.

Quando nell’ambito della cooperazione civile-militare si prevedono linee guida su esercitazioni Ue o con anche la Nato. Per la resilienza delle funzioni vitali della società si guarderà a rivedere il meccanismo di protezione civile, a una strategia di stoccaggio Ue o a contromisure mediche (già nel 2025), ma anche a “istituire uno scudo spaziale europeo per difendere meglio l’Ue e gli interessi di sicurezza dei suoi Stati membri” (26 marzo).

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