Bruxelles (ANSA) – Conti pubblici italiani promossi a pieni voti da Bruxelles. Sia nella bozza della manovra per il 2025 e sia nel piano pluriennale di spesa, che ottiene luce verde anche per l’estensione a sette anni, grazie a riforme e investimenti dettagliati da Roma. Per la Commissione europea il piano dell’Italia “soddisfa i requisiti” del nuovo Patto di stabilità e “definisce un percorso fiscale credibile”.
Mentre il Documento programmatico di bilancio è “in linea alle raccomandazioni” di Bruxelles attenendosi ai limiti di spesa richiesti. E’ un responso in parte previsto, visti i mesi di negoziato tra Roma e Bruxelles sul testo, ma niente affatto scontato. Si pensi che lo scorso anno il Dpb dell’Italia era risultato “non pienamente in linea” alle raccomandazioni.
Oppure al fatto che questa volta sono stati clamorosamente bocciati proprio i ‘frugali’ tra i più agguerriti sul controllo dei conti pubblici: Paesi Bassi (cartellino rosso di Bruxelles sia al piano pluriennale e sia alla bozza di bilancio), Germania e Finlandia (Dpb “non pienamente in linea” alle raccomandazioni). E’ “un giudizio atteso, frutto di una politica economica e di scelte improntate sulla serietà. Procederemo, come fatto finora, silenziosamente e sobriamente”, ha rivendicato il ministro Giancarlo Giorgetti.
Con le nuove regole, “il consolidamento non avviene a scapito degli investimenti” ha sottolineato il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. Per l’Italia la cautela è “inevitabile” vista la necessità di ridurre il debito, ma non frena la crescita, ha notato: “gli investimenti pubblici passano dal 3,5% del Pil quest’anno al 3,8% l’anno prossimo”, per invitare poi l’Ue a “rimanere agile e pronta a rispondere a shock inattesi”, rafforzando “la propria competitività e sicurezza per affrontare l’incertezza geopolitica” (26 novembre).
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