La Commissione Europea ha dichiarato giovedì che una petroliera sospettata di danneggiare un cavo utilizzato per il trasferimento di energia tra Finlandia ed Estonia appartiene alla cosiddetta flotta ombra russa. Ha annunciato che proporrà l’imposizione di ulteriori sanzioni in merito.
Si tratta di vecchie petroliere che trasportano petrolio russo, tra cui nel Mar Baltico. In questo modo la Russia cerca di aggirare le sanzioni dell’UE imposte anche sulla vendita di questa materia prima russa. Attualmente nella lista nera figurano 72 delle stimate 600 petroliere russe appartenenti alla flotta ombra. La Polonia, tra gli altri, ha chiesto l’inserimento di ulteriori unità nella lista delle sanzioni e il rafforzamento della cooperazione con i paesi extra UE contro la flotta ombra.
In una dichiarazione, la CE ha dichiarato che “l’incidente con i cavi sottomarini nel Mar Baltico è l’ultima di una serie di potenziali attacchi alle infrastrutture critiche”. “Elogiamo le autorità finlandesi per l’azione rapida di salire a bordo della nave sospetta. Stiamo collaborando con le autorità finlandesi nell’indagine in corso” – ha sottolineato l’istituzione.
Mercoledì c’è stata un’interruzione del cavo elettrico Estlink 2, che collega la Finlandia all’Estonia, situato sul fondo del Baltico. Giovedì le autorità finlandesi hanno comunicato che sospettano che ciò sia stato causato dalla petroliera Eagle S appartenente alla cosiddetta flotta ombra russa. I servizi finlandesi sono saliti a bordo della nave e i loro sospetti derivavano dal fatto che le ancore non si trovavano nella loro posizione.
“Condanniamo fermamente qualsiasi distruzione deliberata delle infrastrutture critiche in Europa” – ha aggiunto la CE.
Come comunicato dalla CE, la nave sospetta è parte della flotta ombra russa, che minaccia la sicurezza e l’ambiente, finanziando allo stesso tempo il bilancio di guerra della Russia. “Proporremo ulteriori misure, comprese sanzioni, per colpire questa flotta” – ha annunciato.
In risposta a questi incidenti, la CE intende rafforzare la protezione dei cavi sottomarini, incluso lo scambio di informazioni.
Secondo la CE, attualmente non ci sono minacce alla sicurezza delle forniture di energia elettrica nella regione. (26.12.2024)