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Bruxelles/Roma (ANSA) – L’Alto rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas chiede “l’immediata liberazione della reporter italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran”. “Nessuno – ha dichiarato – dovrebbe essere trattenuto per aver fatto il proprio lavoro, il giornalismo non è un reato”. “Ogni giornalista deve avere la libertà di fare reportage senza paura di essere arrestato o perseguitato” ha aggiunto, sottolineando come il ruolo del giornalismo sia “più essenziale che mai” mentre il mondo affronta la crisi.

Sala, in Iran per svolgere servizi giornalistici, è stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran. Secondo quanto riferito dal dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico dell’Iran, la reporter sarebbe stata arrestata “per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran”.

Una formula vaga che sembra confermare le ipotesi emerse sin dall’inizio della vicenda sulle reali intenzioni del regime, ossia utilizzare la giovane reporter come pedina di scambio per ottenere la scarcerazione di Mohammad Abedini Najafabadi, ingegnere esperto di droni arrestato a Malpensa il 16 dicembre scorso, su cui pende una richiesta di estradizione degli Stati Uniti.

Proprio Washington è oltre a Teheran l’interlocutore di Roma in questa trattativa, che per ammissione del governo è delicata e complessa (2 gennaio).

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