es flag go to the original language article
This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by Europa Press.

Bruxelles – Il governo spagnolo ha esortato martedì la Commissione Europea con una lettera a non allentare gli obblighi ambientali delle aziende a favore della semplificazione amministrativa per evitare di mettere a rischio l’ambizione verde dell’UE.

Questa richiesta è stata trasmessa all’Esecutivo comunitario dalla terza vicepresidente e ministra per la Transizione Ecologica del governo della Spagna, Sara Aagesen, e dal ministro spagnolo dell’Economia, Commercio e Impresa, Carlos Cuerpo, che chiedono di non compromettere gli obiettivi climatici del blocco nel nuovo pacchetto per ridurre la burocrazia previsto per il prossimo 26 febbraio.

 “Sebbene gli esercizi di applicazione e semplificazione siano indispensabili, lo sono anche dei solidi requisiti di informazione sul clima”, afferma la lettera indirizzata ai commissari europei della Transizione Pulita, Teresa Ribera; della Strategia Industriale, Stéphane Séjourné; dell’Economia, Valdis Dombrovskis, e dei Servizi Finanziari, María Luís Albuquerque.

Così, i ministri hanno richiesto di mantenere gli obblighi delle aziende di valutare l’impatto che il cambiamento climatico ha su di loro e l’impatto delle loro attività sull’ambiente e sulla società, in base al cosiddetto “principio della doppia materialità” incluso nelle norme sui rapporti di sostenibilità aziendale per offrire agli investitori informazioni precise e comparabili che consentano loro di prendere decisioni informate.

“Crediamo che tutte le aziende, comprese quelle di questa categoria, dovrebbero essere soggette all’obbligo di informare sul clima, anche se in modo proporzionato”, indica la lettera.

L’Esecutivo spagnolo sottolinea anche il regolamento sulla tassonomia dell’UE, che stabilisce la classificazione delle attività economiche sostenibili, come il “punto cardinale” del quadro delle finanze sostenibili dell’UE, con collegamenti diretti con il Regolamento sulla Divulgazione delle Finanze Sostenibili, lo Standard dei Bond Verdi dell’UE e la Direttiva sui Rapporti di Sostenibilità Aziendale che insieme formano un “sistema interconnesso”.

In questo senso, Aagesen e Cuerpo chiedono che l’agenda di semplificazione rafforzi il ruolo “cruciale” della tassonomia nella mobilitazione dei flussi di capitale verso gli investimenti sostenibili, un compito che ritengono possa essere svolto senza riaprire la legislazione quadro ma solo rivedendo gli atti delegati che la dettagliano.

La missiva sottolinea anche l’importanza della direttiva sulla diligenza dovuta, che obbliga le aziende e le aziende madri con più di 1.000 dipendenti e un fatturato globale superiore a 450 milioni di euro a evitare, cessare o ridurre il loro impatto negativo sui diritti umani e sull’ambiente.

In definitiva, il governo spagnolo afferma che “l’eliminazione di alcuni obblighi esistenti non migliorerebbe necessariamente la competitività dell’UE”, e avverte che, al contrario, “potrebbe inviare un pericoloso segnale di regressione nei valori e nelle ambizioni europei”. (18 febbraio)