Il Parlamento europeo ha approvato i 26 Commissari della seconda Commissione guidata da Ursula von der Leyen, dopo il via libera dei leader dei gruppi politici del PPE, dei Socialisti e dei Liberali (Renew).
Dopo l’approvazione dei 26 Commissari individuamente, il Parlamento europeo deciderà tramite voto, il 27 novembre nella Plenaria a Strasburgo, per l’approvazione del nuovo Corpo della Commissione. Se gli eurodeputati daranno il semaforo verde, con una maggioranza semplice come richiesto, la nuova Commissione assumerà le sue funzioni il 1º dicembre.
Dopo difficili negoziati, i tre gruppi politici, che tradizionalmente costituiscono la “maggioranza filo-europea” nel Parlamento europeo (PPE, Socialisti e Liberali), hanno raggiunto un accordo politico ieri, mercoledì pomeriggio, per l’approvazione del nuovo Corpo dei Commissari.
Dal 12 novembre, quando si sono tenute le audizioni dei sei Vicepresidenti della Commissione, il Parlamento europeo aveva annunciato il rinvio della loro valutazione e approvazione a data da definirsi. Ostacolo sono state le candidature di due Vicepresidenti, l’italiano Raffaele Fitto e la spagnola Teresa Ribera, e del Commissario ungherese Olivér Várhelyi.
In particolare, il centro-sinistra (Socialisti, Liberali e Verdi) si è opposto alla candidatura del Vicepresidente italiano Raffaele Fitto, che assume il portafoglio strategico della Politica di Coesione. R. Fitto proviene dal governo di estrema destra di G. Meloni e il centro-sinistra non accettava che fosse assegnato a un rappresentante dell’estrema destra il ruolo di Vicepresidente della Commissione.
Inoltre, i partiti di centro-sinistra si sono opposti alla candidatura dell’amico di Viktor Orbán, l’ungherese Olivér Várhelyi, per il portafoglio della salute e del benessere animale. Olivér Várhelyi è stato criticato durante la sua audizione per la sua riluttanza a rispondere a domande sull’accesso delle donne all’aborto o sui diritti LGBTQI.
D’altra parte, il Partito Popolare Europeo (PPE) ha ostacolato l’approvazione della candidata Vicepresidente spagnola Teresa Ribera dai Socialisti, destinata ad assumere il grande portafoglio della Transizione Verde e della Competitività. Il PPE ha accusato T. Ribera – ministro del governo di Pedro Sánchez, per le inondazioni mortali che hanno colpito il suo paese e, per approvarla, aspettava che Ribera apparisse davanti al parlamento spagnolo, cosa avvenuta ieri, mercoledì.
Nonostante le tese negoziazioni, il PPE, i Socialisti e i Liberali hanno infine dato il via libera a tutti i candidati Commissari (inclusi R. Fitto, T. Ribera e O. Várhelyi), dopo che i loro leader hanno firmato un accordo, con cui si impegnano a collaborare in modo costruttivo e a difendere i valori europei. (21/11/2024)