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Madrid – Il ministro degli Affari Esteri, Unione Europea e Cooperazione spagnolo, José Manuel Albares, ha nuovamente denunciato giovedì la situazione “insopportabile” che si vive a Gaza e ha sostenuto che si debba procedere alla sospensione dell’Accordo di Associazione dell’UE con Israele, insistendo sul fatto che “il tempo delle parole” è già passato e ora è il momento di intraprendere azioni.

Così ha fatto in dichiarazioni alla stampa a Washington dopo aver incontrato il segretario di Stato americano, Marco Rubio, con il quale ha parlato, come lui stesso ha indicato, del conflitto a Gaza e della necessità che Israele ponga fine al blocco che impedisce l’ingresso di aiuti umanitari.

“Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per rompere il blocco, affinché gli aiuti umanitari arrivino alla popolazione di Gaza” e anche, ha aggiunto, affinché sia le Nazioni Unite a occuparsi della distribuzione “in modo neutrale”. “Non può essere Israele a decidere chi riceve il cibo, quando lo riceve, come”, ha sottolineato.

Detto ciò, ha ricordato che la Spagna ha sostenuto martedì nel Consiglio degli Affari Esteri dell’UE la necessità di rivedere l’Accordo di Associazione con Israele sulla base dell’articolo 2 relativo al rispetto dei Diritti Umani e, di fatto, insieme a Slovenia, Irlanda e Lussemburgo, ha inviato una lettera in tal senso all’Alta Rappresentante dell’UE per la Politica Estera, Kaja Kallas.

“Bisogna sospendere questo accordo di associazione finché dura questa circostanza”, ha sostenuto Albares, argomentando, come già fece a Bruxelles, che “il tempo delle parole, delle richieste, delle dichiarazioni è passato”. “È il momento delle azioni e stiamo considerando tutte”, ha assicurato.

Protesta per l’incidente con una delegazione di diplomatici

D’altra parte, ha anche fatto riferimento all'”atto completamente inaccettabile” avvenuto la vigilia quando soldati israeliani hanno aperto il fuoco mentre una delegazione di diplomatici, tra cui un spagnolo e altri europei, visitava la città palestinese di Jenin, in Cisgiordania, su invito dell’Autorità Palestinese.

“Questa mattina è stato convocato il chargé d’affaires dell’Ambasciata di Israele e gli abbiamo trasmesso la nostra condanna e il nostro rifiuto categorico”, ha sottolineato, approfittando anche per esprimere il suo “sostegno e solidarietà” al personale diplomatico del Consolato Generale a Gerusalemme, che è responsabile delle relazioni con l’Autorità Palestinese.

Inoltre, ha precisato che è stata richiesta al chargé d’affaires — Israele non ha un ambasciatore da un anno quando Rodica Radian-Gordon è stata richiamata per consultazioni sul riconoscimento della Palestina — “un’indagine trasparente e la depurazione delle responsabilità per quei colpi che sono assolutamente inaccettabili e che violano la Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche”.

“Ho trasmesso sia le mie condoglianze che la mia condanna categorica per quegli omicidi”, ha affermato. “Certamente l’antisemitismo e la barbarie, questo è ciò che è accaduto ieri qui a Washington, ha tutta la nostra condanna”, ha ribadito.

Albares sarà l’ospite questo domenica a Madrid della ‘Riunione ministeriale di Madrid + per l’implementazione della soluzione dei due Stati’ alla quale è previsto che partecipino diversi paesi europei, principalmente quelli che come la Spagna hanno riconosciuto lo Stato palestinese, come nel caso di Irlanda, Slovenia e Malta, così come di paesi arabi.

Con questa riunione, come ha spiegato il Ministero degli Affari Esteri, si cerca di promuovere “il dialogo tra gli attori della comunità internazionale per porre fine alla catastrofe umanitaria a Gaza e avanzare verso la soluzione politica del conflitto materializzando la soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, vivendo uno accanto all’altro in pace e sicurezza”. (22 maggio)