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Bruxelles – La Commissione Europea ha approvato questo martedì la credibilità del piano di aggiustamento fiscale della Spagna, che stabilisce impegni per ridurre i livelli di debito e deficit in un periodo di sette anni, nonostante il governo non abbia ancora presentato la propria bozza di bilancio, per cui non può al momento valutare se le politiche fiscali per il 2025 si adattano alle raccomandazioni.

La traiettoria deve garantire che, alla fine del periodo di aggiustamento, il debito pubblico sia su un percorso discendente o rimanga al di sotto del 60% del PIL a medio termine e che il deficit non superi la soglia del 3% del PIL richiesta dalle regole fiscali dell’UE, riattivate dopo quattro anni congelate a causa della pandemia.

Nel suo piano, il governo spagnolo prevede che il debito scenda dal 102,5% nel 2024 al 98,4% nel 2027, anche se rimarrà sopra il 90% nel 2031, quando finirà il periodo di aggiustamento. In questo modo, prevede un percorso discendente lungo i prossimi anni, anche se non specifica quando si riuscirà a ridurre il debito sotto la soglia del 60%.

In base a questi impegni, Bruxelles considera che il piano della Spagna soddisfa i requisiti del nuovo quadro fiscale, stabilendo una traiettoria “credibile” per garantire un percorso discendente “continuato” del debito.

Inoltre, l’Esecutivo comunitario ritiene che la Spagna soddisfi i criteri per giustificare una proroga del periodo di aggiustamento da quattro a sette anni – così come Finlandia, Francia, Italia e Romania – in base a riforme come quella del sistema di visti di lavoro e ricerca di impiego.

Per quanto riguarda il deficit, la Commissione mantiene che la Spagna chiuderà il 2024 con un 3%, ma avverte che corre il rischio di non rispettare la riduzione del deficit impegnata nel suo piano di aggiustamento, poiché le previsioni economiche di Bruxelles indicano un 2,6% per il 2025, una decima sopra il 2,5% previsto nel piano, e un 2,7% per il 2026, superando di sei decimi il 2,1% del compromesso preso.

Bruxelles si è basata sulla garanzia che la Spagna chiuderà l’anno al 3% per salvare il governo da un’istruttoria per deficit eccessivo nonostante il termine del 2023 con un 3,5%, cinque decimi sopra la soglia richiesta dalle regole fiscali.

Tuttavia, la Commissione aprirà una procedura per deficit eccessivo a Belgio, Slovacchia, Francia, Ungheria, Italia, Malta, Polonia e Romania, che saranno oggetto di misure correttive.

Adesso, il Consiglio deve approvare i piani e, dopo aver ottenuto la loro approvazione, la Commissione dovrà controllare se gli Stati membri rispettano gli impegni presi per l’intero periodo coperto dal piano, per cui le capitali dovranno presentare rapporti annuali di situazione. (26 novembre)

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