Bruxelles/Lubiana – La Commissione Europea ha comunicato martedì che ha contattato le autorità slovene sia a livello politico che tecnico e ha offerto il supporto dei suoi servizi su questioni legate al rispetto della legislazione UE, in relazione all’aggravarsi dei rapporti tra il governo e il regolatore indipendente Agenzia per l’Energia riguardo alla nuova metodologia di calcolo delle tariffe di rete. Giovedì era a Bruxelles anche la segretaria di Stato del ministero competente, Tina Seršen, che dopo i colloqui con i rappresentanti della commissione ha dichiarato che non è “più sul tavolo” la destituzione degli ultimi tre membri del consiglio dell’Agenzia per l’Energia, come aveva annunciato il governo.
L’introduzione della nuova metodologia delle tariffe di rete a ottobre 2024 ha causato un notevole aumento dei prezzi dell’elettricità per alcuni consumatori domestici, soprattutto per coloro che hanno già adottato tecnologie verdi. Il governo ha chiesto al regolatore indipendente, l’Agenzia per l’Energia, di tornare al vecchio sistema e ha invitato i membri del consiglio dell’agenzia a dimettersi. Due lo hanno fatto, ma tre no, quindi il governo ha annunciato che presenterà al parlamento una proposta per la loro destituzione.
L’Agenzia ha avvertito che il nuovo sistema è giustificato tecnicamente e in linea con il percorso a livello europeo, presentando anche la posizione dell’Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell’energia (Acer), che le dà ragione, e ha informato la Commissione Europea delle pressioni politiche. Da Bruxelles, all’inizio del mese, in una lettera hanno espresso preoccupazione per gli sviluppi e hanno chiaramente sottolineato l’indipendenza dei regolatori energetici nella legislazione europea. Il governo ha negato le pressioni e ha rinviato la decisione sulla proposta di destituzione dei restanti tre consiglieri che non si sono dimessi.
Tuttavia, la coalizione governativa ha presentato questa settimana al processo parlamentare una proposta di legge secondo cui i consumatori domestici di energia elettrica pagherebbero una tariffa di rete più bassa nel blocco orario più costoso per gennaio e febbraio. L’Agenzia per l’Energia lo ha etichettato come un intervento nelle competenze del regolatore indipendente e ha inoltre affermato che è giustificato tecnicamente e privilegia selettivamente determinati gruppi. (21 e 23 gennaio)