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This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by AFP.

Bruxelles – Diversi vettori aerei europei hanno messo in dubbio giovedì la fattibilità degli obiettivi di utilizzo di carburanti non fossili per i loro aerei entro il 2030, ritenendo che la loro produzione potrebbe non essere sufficiente.

Hanno comunque assicurato che restano « totalmente impegnati a decarbonizzare l’aviazione e a ridurre le emissioni », dopo che la Commissione europea ha risposto che considera questi obiettivi « realistici e fattibili ».

L’Unione europea, nel quadro dei suoi sforzi di decarbonizzazione, impone che una parte crescente dei carburanti per aviazione sia ottenuta da fonti rinnovabili (sustainable aviation fuels, SAF in inglese).

Fissata al 2% dall’inizio dell’anno, questa proporzione deve salire al 6% nel 2030 e progressivamente fino al 70% nel 2050.

Ma già ora, “non disponiamo di abbastanza SAF, e il SAF che abbiamo è molto caro”, tre a cinque volte più del cherosene derivato dal petrolio, ha affermato Luis Gallego, capo del gruppo aereo IAG (British Airways, Iberia…) a nome dell’associazione Airlines for Europe (A4E).  (27 marzo 2025)