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Bratislava – La Slovacchia è in ritardo nella preparazione del piano nazionale per l’energia e il clima (NECP). È tra gli ultimi paesi membri dell’UE che non lo hanno ancora presentato. La Commissione Europea (EC) ha sollecitato la Slovacchia a presentare il piano. Lunedì su questo è stata messa in evidenza dalla Coalizione per il Clima, informa TASR.

La Coalizione per il Clima è una piattaforma di organizzazioni ambientali il cui obiettivo è promuovere soluzioni sostenibili ecologicamente ed economicamente che contribuiscano a una società più giusta.

“La Slovacchia è tra i quattro ultimi paesi dell’UE che non hanno ancora presentato il piano nazionale per l’energia e il clima. Pertanto affrontiamo una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea e progetti casuali non ben ponderati, come l’intenzione PVE Málinec, il tunnel Carpazi o il riscaldamento a combustibili fossili”, ha annunciato la Coalizione per il Clima, secondo la quale manca un approccio complessivo e coordinato da parte del governo per affrontare il cambiamento climatico, così come le sfide economiche e di sicurezza che ne derivano.

La Coalizione per il Clima ha ricordato che il NECP deve stabilire come la Slovacchia utilizzerà circa 15 miliardi di euro fino al 2030 dai fondi europei per la protezione del clima. Ha aggiunto che il documento è in ritardo a tal punto che la CE ha avviato un procedimento legale nei confronti della Slovacchia. L’ultimo progetto presentato, secondo l’organizzazione, è stato insufficiente e non soddisfaceva le esigenze di una soluzione efficace alla crisi climatica.

Secondo la coordinatrice della Coalizione per il Clima, Dana Marekova, i piani strategici sono fondamentali per la riduzione delle emissioni, il risparmio energetico, l’introduzione di tecnologie moderne, comprese le fonti rinnovabili. È necessario tener conto delle esigenze dei cittadini, con attenzione ai gruppi socialmente vulnerabili.

L’organizzazione ha ricordato che la Slovacchia è un paese con una forte dipendenza dalle importazioni di gas, petrolio e carbone, mentre per anni si è trascurata la riduzione di questa dipendenza. “Ora affrontiamo un compito impegnativo, cambiare il sistema energetico, il che può però avere ripercussioni sulle persone comuni. Dovrebbe servire a questo il piano sociale e climatico. Se ben preparato e contenente una definizione chiara di povertà energetica e dei trasporti, potrebbe aiutare in modo mirato i socialmente vulnerabili, invece di sovvenzionare l’energia a tutti, quindi principalmente ai ricchi e a chi spreca energia”, ha aggiunto la Coalizione per il Clima.

La revisione del NECP doveva essere presentata dagli stati membri alla CE entro il 30 giugno 2024. (24 marzo)