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Bruxelles – L’inserimento di questioni bilaterali tra Stati membri e paesi candidati nel processo di allargamento dell’UE è ingiusto, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa durante il vertice UE-Balcani occidentali di mercoledì a Bruxelles. Ha annunciato che si impegnerà personalmente a risolvere le controversie che ostacolano l’avvicinamento dei candidati all’unione.

“Mi impegnerò personalmente per cercare di risolvere queste questioni bilaterali, poiché dobbiamo considerare l’allargamento come un investimento geopolitico molto importante non solo per i Balcani occidentali, ma nell’interesse comune di tutti i 27 membri”, ha affermato il nuovo presidente del Consiglio europeo.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha concordato con lui e sottolineato la necessità di cercare compromessi nella risoluzione delle questioni bilaterali.

Riguardo alla possibilità che per determinati passaggi nel processo di allargamento gli Stati membri decidano con una maggioranza qualificata anziché all’unanimità – cosa sostenuta, tra gli altri, da Slovenia e Germania – ha spiegato che anche per il passaggio alla maggioranza qualificata è necessario il consenso.

Il premier sloveno Robert Golob ha comunque ritenuto, prima del vertice UE di giovedì, che non sia necessario che i membri votino su ogni passaggio, ma che la commissione riceva un mandato per eseguire il processo.

Golob ha parlato anche con il nuovo commissario europeo dalla Slovenia Marta Kos, che nei prossimi cinque anni sarà responsabile dell’allargamento dell’unione, prima dell’incontro del Consiglio europeo. Lunedì farà la sua prima visita ufficiale in Slovenia. (18 e 19 dicembre)

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