In tutta l’UE/Lussemburgo – Lunedì presso il Tribunale dell’Unione Europea (TUE) a Lussemburgo si discuterà del ricorso dell’Austria contro la tassonomia dell’UE. Il ricorso è diretto contro la decisione della Commissione Europea del 2022 di classificare l’energia nucleare e il gas fossile come tecnologie di transizione rispettose del clima, a determinate condizioni. L’organizzazione ambientalista Greenpeace, che sostiene il ricorso, ha nel frattempo ripetuto i suoi argomenti in un rapporto pubblicato lunedì.
“Se la tassonomia dell’UE indirizza gli investimenti pianificati di 350 miliardi di euro (fabbisogno di investimento annuale stimato per raggiungere gli obiettivi di emissione dell’UE entro il 2030; nota) anche nell’energia nucleare, questi fondi mancherebbero per impianti solari ed eolici realizzabili molto più rapidamente”, argomenta Greenpeace Austria in un comunicato. “Inoltre, le centrali a carbone e a gas nocive per il clima continuerebbero a funzionare per molti anni.”
Otto uffici nazionali di Greenpeace, tra cui quello austriaco, hanno presentato un ricorso contro la decisione dell’autorità di Bruxelles; questo è attualmente sospeso, in attesa dell’esito della procedura guidata dal governo austriaco.
La repubblica alpina presenta 16 motivi di impugnazione, che verranno discussi oggi a Lussemburgo. Tra l’altro, alla Commissione Europea viene contestato di “non riconoscere i rischi di un significativo pregiudizio a diversi obiettivi ambientali protetti a causa di gravi incidenti ai reattori e dei rifiuti altamente radioattivi.” Non è ancora noto quando il TUE emetterà il suo verdetto. Successivamente, esiste anche la possibilità che una parte in causa faccia ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) contro la sentenza. (21.10.2024)