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Bruxelles – Ben il 94 per cento degli sloveni, il massimo da quando la Slovenia è membro dell’UE, è soddisfatto della propria vita in generale, sebbene siano meno soddisfatti dell’andamento degli eventi in patria e nell’UE, secondo i risultati dell’ultima indagine di opinione pubblica di Eurobarometro. Tra le maggiori sfide per la Slovenia vedono la sanità, mentre per l’UE la guerra in Ucraina. Gli sloveni si fidano meno dell’Unione europea rispetto ad altri europei.
Secondo l’indagine Eurobarometro, gli sloveni hanno registrato il massimo livello di soddisfazione della vita nel periodo di vent’anni da quando il paese è un membro a pieno titolo dell’UE. Solo il sei per cento degli sloveni è insoddisfatto. Con il 94% di soddisfazione, la Slovenia si colloca sopra la media dei 27 stati membri dell’UE, dove l’86 per cento degli europei è soddisfatto della propria vita.
Tra gli sloveni prevale l’opinione che gli eventi nel paese non stiano andando nella giusta direzione, come afferma il 65 per cento degli intervistati. Un quarto degli intervistati ha un’opinione contraria. Un decimo degli sloveni è indeciso, secondo l’indagine autunnale di Eurobarometro. Gli sloveni hanno una opinione molto simile sullo stato attuale delle cose nell’UE. Un quarto degli intervistati ritiene che le cose stiano andando nella giusta direzione, mentre il 61 per cento pensa che stiano andando nella direzione sbagliata.
A livello UE, la percentuale di risposte secondo cui le cose stanno andando nella giusta direzione è significativamente più alta, al 36 per cento, tuttavia, la maggior parte degli intervistati rimane pessimista, poiché in media il 51 per cento degli europei ritiene che le cose nell’UE non stiano andando nella giusta direzione.
Gli sloveni indicano come più importante sulla lista delle sfide attuali che la Slovenia deve affrontare, come in primavera, il settore della sanità (41 per cento). Al secondo posto vi sono i prezzi in aumento, l’inflazione e il costo della vita (21 per cento) e, in egual misura, la questione abitativa, che secondo gli sloveni si è aggravata dalla primavera.
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