Lubiana – La sostenibilità a medio termine delle finanze pubbliche negli anni a venire, secondo la valutazione del governo, non sarà compromessa nonostante l’aumento delle spese per la difesa. Martedì il governo ha adottato una posizione riguardo alla valutazione del consiglio fiscale sul progetto di relazione annuale sui progressi 2025. Il consiglio fiscale nella sua valutazione mette in guardia sui pressioni sulle finanze pubbliche, che potrebbero derivare, tra l’altro, dall’aumento delle spese per la difesa e da un possibile deterioramento delle condizioni macroeconomiche, soprattutto a causa della guerra commerciale.
La Commissione europea ha infatti invitato gli Stati a richiedere collettivamente l’uso della clausola di deroga nazionale, che consentirebbe nei prossimi quattro anni di aumentare le spese per la difesa, superando gli impegni fiscali. Come comunicato dal ministero delle finanze, la richiesta di utilizzo della clausola di deroga nazionale sarà inviata alla Commissione europea e al Consiglio dell’UE dal governo, mentre, in conformità con la legge sulla regola fiscale, il consiglio fiscale preparerà in anticipo un parere sull’insorgere di circostanze eccezionali.
Il governo intende, tenendo conto della valutazione del consiglio fiscale, chiedere alla commissione e al consiglio l’uso della clausola di deroga nazionale insieme all’invio della relazione annuale sui progressi, hanno spiegato al ministero delle finanze. La scadenza per l’invio della relazione alla Commissione europea è il 30 aprile. Il governo, almeno nei primi anni, non utilizzerà presumibilmente l’intero ammontare della clausola di deroga nazionale, pertanto “la sostenibilità a medio termine delle finanze pubbliche non sarà compromessa”, hanno sottolineato al ministero delle finanze.
Il deficit del settore statale, che nel 2024 secondo la prima stima ha raggiunto lo 0,9% del PIL, dovrebbe secondo la valutazione fiscale quest’anno salire all’1,9% del PIL, per poi muoversi nei prossimi tre anni in media attorno all’1,8% del PIL. Il bilancio statale nei primi tre mesi di quest’anno ha registrato un deficit di 454 milioni di euro, quasi un quinto in più rispetto allo stesso periodo del 2024. (22 aprile)