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Bruxelles – Il commissario europeo per l’allargamento Marta Kos ha risposto alla lettera di accademici serbi e rappresentanti politici e della società civile, che hanno espresso preoccupazione per gli eventi attuali in Serbia, dove da tre mesi sono in corso proteste studentesche. Ha sottolineato l’importanza dello stato di diritto e della libertà di riunione, assicurando al contempo che la priorità dell’UE rimane sostenere la Serbia nel suo percorso europeo.

Il commissario, in risposta alla lettera di accademici serbi e rappresentanti politici e della società civile, ha sottolineato l’importanza del rispetto dei valori fondamentali, dello stato di diritto e del dialogo inclusivo nel processo di avvicinamento all’UE. Tra l’altro, ha invitato a rispettare il diritto alla libertà di riunione.

Ha anche evidenziato gli incidenti contro i manifestanti e ha chiesto un’indagine “completa, imparziale e rapida”. “La violenza non deve essere tollerata,” ha scritto nella lettera.

La priorità dell’UE e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen resta sostenere la Serbia nel suo progresso verso l’integrazione europea e il suo ingresso nell’UE, ha dichiarato il commissario europeo proveniente dalla Slovenia.

“Il percorso verso l’adesione all’UE include riforme che introducono i nostri valori comuni nella legislazione e nella pratica. Il percorso della Serbia verso l’Unione europea offre soluzioni a molte questioni oggi al centro del dibattito,” ha aggiunto.

Dallo scorso novembre, quando si è verificato il tragico incidente alla stazione ferroviaria di Novi Sad, in cui sono morte 15 persone, la Serbia è scossa da proteste di massa, guidate dagli studenti che bloccano anche le facoltà. Chiedono responsabilità e giustizia per le vittime dell’incidente, che attribuiscono alla corruzione e alla mancanza di trasparenza nella ristrutturazione pluriennale della stazione ferroviaria. Si sono verificati anche episodi di violenza contro i manifestanti, motivo per cui, giorni fa, il primo ministro Miloš Vučević si è dimesso. (5 febbraio)