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Bruxelles – Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, prevede un dibattito difficile sulle possibili restrizioni alla cooperazione politica ed economica con Israele. Il contesto è rappresentato dalle critiche alla condotta bellica di Israele in Medio Oriente.

Diversi capi di Stato e di governo avevano menzionato al precedente vertice dell’UE l’accordo di partenariato esistente tra l’Unione Europea e Israele, ha detto Charles Michel in un’intervista alla rete di agenzie di stampa European Newsroom (enr). Prima o poi questo diventerà un tema più serio. Già adesso ci sono colloqui a livello dei ministri degli esteri sull’accordo di associazione, ha aggiunto l’ex primo ministro belga.

Una sospensione dell’accordo potrebbe avere ampie ripercussioni, poiché rappresenta la base giuridica per le relazioni commerciali tra l’UE e Israele. Nel trattato si parla, tra l’altro, di cooperazione economica in settori come l’industria, l’energia, i trasporti e il turismo. Inoltre, prevede consultazioni politiche regolari. 

Spagna e Irlanda avevano già chiesto mesi fa di rivedere l’accordo di associazione tra l’UE e Israele. Il contesto è, in particolare, il sospetto che le forze armate israeliane, nel loro operare contro i terroristi di Hamas e Hezbollah, violino il diritto umanitario internazionale e causino sofferenze ingiustificate alla popolazione civile nella Striscia di Gaza e in Libano.

Accusa di doppio standard contro l’UE

Secondo l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri Josep Borrell , la Commissione europea potrebbe proporre la sospensione dell’accordo, se Israele non dovesse rispettare i principi fondamentali. Tra questi c’è il fatto che i rapporti tra le parti contraenti devono basarsi non solo sui principi della democrazia, ma anche sul rispetto dei diritti umani.

In merito all’accordo di partenariato, il presidente uscente del Consiglio UE Michel si è espresso in risposta a una domanda sulla gestione delle accuse contro la comunità internazionale. All’UE viene imputato di lasciar passare violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte di Israele, che non tollererebbe in altri paesi.

Michel ha dichiarato che, qualora l’UE mostrasse un doppio standard, perderebbe la sua autorità e credibilità. Ha ammesso, inoltre, che al momento ci sono a volte dibattiti difficili tra i capi di Stato e di governo nel Consiglio europeo, perché non tutti gli Stati membri hanno esattamente la stessa valutazione su ciò che è conforme al diritto internazionale e ciò che non lo è. Tuttavia, è molto chiaro il messaggio che il diritto internazionale deve essere sempre e ovunque rispettato, ha sottolineato Michel. (27 ottobre)

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