Washington (ANSA) – Il Donald Trump in versione imperialista trova il muro di partner e alleati, che denunciano e respingono le sue ambizioni di annettere il Canada e la Groenlandia (che appartiene alla Danimarca, Paese Nato) e di riprendersi il Canale di Panama con l’uso della forza, rinominando pure il Golfo del Messico in Golfo d’America. Levata di scudi anche contro la sua richiesta di portare al 5% del Pil le spese per la difesa.
“L’inviolabilità dei confini è un principio fondamentale del diritto internazionale”, ha attaccato in conferenza stampa il cancelliere tedesco (dimissionario) Olaf Scholz. In un tweet successivo in inglese, Scholz ha ribadito la posizione di Berlino secondo cui “i confini non devono essere spostati con la forza” e ha rivelato che l’ultima uscita di Trump ha causato “un notevole disagio” tra i capi di Stato e di governi europei con cui ha parlato.
Altolà anche da Parigi. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha ricordato che la Groenlandia è “territorio europeo” e ha escluso “che l’Ue possa permettere ad altre nazioni nel mondo, chiunque esse siano… di attaccare i suoi confini sovrani”. Bruxelles ha cercato di gettare acqua sul fuoco ma una portavoce della Commissione Ue ha puntualizzato che “la sovranità degli Stati deve essere rispettata, e questo vale anche per il Regno di Danimarca”.
E ha respinto anche la richiesta del 5% del Pil per la Nato: “Non abbiamo questo obiettivo di spesa nell’Ue”. Istanza bocciata pure da socialdemocratici e liberali in Germania (“non siamo a un bazar”), e dal ministro della Difesa italiana Guido Crosetto, secondo cui a decidere sarà la prossima assemblea Nato dei leader ma “il 5% in questo momento sarebbe impossibile per quasi tutte le nazioni al mondo”.
La premier danese Mette Frederiksen ha già messo in chiaro che “la Groenlandia appartiene ai groenlandesi”, anche se il suo ministro degli Esteri Lars Lokke Rasmussen ha preferito toni più morbidi aprendo al dialogo su come rafforzare la cooperazione. Reazioni piccate anche da Ottawa, nonché da Panama, secondo cui “la sovranità del canale non è negoziabile” (8 gennaio).
La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ ANSA.