«L’Europa deve essere al tavolo» dei negoziati di pace per l’Ucraina, ha dichiarato l’Alto Rappresentante dell’UE, Kaja Kallas, in un’intervista concessa alle agenzie di stampa europee che partecipano all’European Newsroom (ENR).
Dopo il suo incontro con il Vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ieri a Parigi, Kaja Kallas ha parlato di un «incontro molto positivo», sottolineando che «è importante che gli Stati Uniti rimangano il nostro alleato più stretto».
Nell’incontro, tra l’altro, è stata discussa l’approccio e i piani degli Stati Uniti sulla questione dell’Ucraina. «Il risultato delle consultazioni influenzerà ciò che accade in Europa» e pertanto «l’Europa deve essere seduta al tavolo», ha dichiarato K. Kallas, in vista anche dell’incontro che avrà a Monaco di Baviera con il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, nonché con il rappresentante speciale per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz.
«Qualunque sia l’accordo, saranno gli europei e gli ucraini a metterlo in atto, quindi non si può concepire un accordo senza gli europei e gli ucraini», ha sottolineato Kaja Kallas.
Sul tema del Medio Oriente, il capo della diplomazia europea ha ribadito ancora una volta che l’UE sostiene la soluzione dei due stati. Ha riconosciuto allo stesso tempo che Israele è preoccupato per la sua sicurezza, ma ha notato che se i diritti dei palestinesi non vengono rispettati, non ci sarà sicurezza nemmeno per Israele. «Adesso dobbiamo costruire una pace duratura e sostenibile», ha detto K. Kallas, sottolineando che la grande questione è la futura governance di Gaza, dal momento che Hamas non deve riprendere il controllo. Ha sottolineato che in qualsiasi soluzione a questo problema, anche l’UE, come attore chiave nello sviluppo, deve avere una voce.
Interrogata su un commento del Presidente americano Donald Trump, secondo cui gli Stati Uniti evacueranno Gaza dalla sua popolazione per ricostruirla e trasformarla in una «Riviera del Medio Oriente», Kaja Kallas ha ribadito la posizione dell’UE secondo cui «le persone non possono essere trasferite con la forza e qualsiasi acquisizione di terre sarebbe illegale». Ha inoltre osservato che tutti i paesi interessati hanno già respinto l’idea di questo presidente americano.
Per quanto riguarda il ruolo potenziato della Turchia in Siria e i relativi impatti, K. Kallas ha detto che è una questione che «stiamo monitorando» e che la nuova leadership siriana ci ha rassicurato dicendo che non prenderanno decisioni avventate e rispetteranno le buone relazioni con tutti i paesi della regione, come Cipro e Grecia. Ha anche osservato che tutti i fattori coinvolti nella questione siriana stanno seguendo da vicino gli sviluppi sul campo e giudicheranno in base ai fatti e alle azioni.
Infine, riguardo alla capacità di sostituire pienamente l’eventuale assenza dell’aiuto americano da ora in poi in qualsiasi direzione, l’Alto Rappresentante dell’UE ha sottolineato che l’Europa non ha né la capacità economica né l’intenzione di sostituire completamente gli Stati Uniti nel loro ruolo internazionale finora. Ha aggiunto, tuttavia, che in ogni caso, l’Europa gioca un ruolo importante nel finanziamento internazionale per motivi umanitari. (13/2/2025)